Milano: Lucia Castellano lascia la direzione del carcere di Bollate e diventa Assessore

da | Giu 16, 2011 | Carcere, Giustizia e Legalità, Politiche sociali, Poverta' / strategie, Storia e cronaca | 0 commenti

Adnkronos, 12 giugno 2011

Dal carcere a Palazzo Marino. Lucia Castellano lascia il carcere di Bollate, dove è direttrice dal 2002, con “uno strappo al cuore”, ma arriva “con entusiasmo e una grande emozione” all’Assessorato alla Casa, Demanio e Lavori pubblici del Comune di Milano.

Napoletana, avvocato, 47 anni, la Castellano, dal 1991 direttrice di carceri, dal Marassi di Genova, a Eboli, da Napoli ad Alghero, è stata voluta assessore alla Casa dal nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
“Lasciare il carcere – spiega il neo assessore, contattata dall’Adnkronos – è uno strappo al cuore. Il carcere è una comunità chiusa dove sei il punto di riferimento per tante persone. È una grande responsabilità”. In più rinunciare al progetto di Bollate, che si basa su nuove forme di carcerazione con l’obiettivo del reinserimento sociale, “sarà penoso, mi dispiace. A Bollate si è formata una grande squadra e in questa settimana lavorerò alla transizione, perché si continui senza di me”.
Questa mattina la Castellano ha incontrato i detenuti e i poliziotti del carcere. “I poliziotti -racconta – erano dispiaciuti, ma anche orgogliosi che il carcere di Bollate abbia espresso un assessore. I detenuti erano un po’ provati, perché viene meno un rapporto forte”. Ma a Palazzo Marino il neo assessore porta “entusiasmo e una grande emozione” e l’orgoglio per i risultati di nove anni alla direzione del carcere di Bollate. “Sono assolutamente una figlia di nessuno -dice di sè- ma l’Assessorato è il riconoscimento di nove anni di lavoro”.
Per il neo assessore la priorità nel nuovo incarico sarà “individuare le cose che ci sono da fare. Per prima cosa conoscerò lo staff dell’Assessorato, verificherò lo stato dell’arte, leggerò il bilancio e le risorse disponibili. Se poi ci saranno situazioni di emergenza, come casi di sfratto, interverrò”. Ma non si muoverà senza prima conoscere bene il terreno. “La pianificazione del mio lavoro e delle mie priorità sarà consequenziale alla conoscenza dello stato dell’arte”, spiega.
In ogni caso, sottolinea, “la casa è una delle colonne portanti di questa giunta”. In una città dove la questione abitativa vive grandi contraddizioni. Da una parte i più grandi progetti di riqualificazione urbana d’Europa. Dall’altra 35 mila alloggi vuoti, secondo il censimento del 2001, e una grande richiesta di affitti calmierati. “Mi impegnerò a livellare la sperequazione e agirò perché il diritto alla casa sia veramente per tutti”. Inoltre, spiega la Castellano, “lavorerò affinché le case popolari siano veramente vivibili e non si trasformino in ghetti”. Castellano si dice “molto grata al sindaco Giuliano Pisapia che ha ritenuto che fossi la persona giusta per questo incarico. Ora è mio dovere ricambiare questa stima. E lavorerò anche per Milano. Una città che amo molto, attenta alla sperimentazione, vicina ai progetti e all’innovazione e capace di rispondere alle sollecitazioni”.

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