Lezioni apprese durante la pandemia. 10: Giovani che camminano di nuovo

da | Set 2, 2020 | Formazione vincenziana | 0 commenti

Ogni settimana, un membro della Famiglia Vincenziana condividerà con noi una parte della sua esperienza di questi ultimi mesi. Dal profondo del suo cuore, egli proporrà un messaggio di speranza, perché (ne siamo convinti) ci sono anche lezioni positive da trarre da questa pandemia.

Mantenersi in contatto con amici e familiari è stato fondamentale per l’equilibrio psicologico in questo periodo di pandemia. Oltre alla paura di venire a contatto con il virus, c’è così tanta confusione a livello politico e sociale nel mondo che le persone che vivono sole rischiano di essere sopraffatte dalle notizie che arrivano nelle loro case. Così spesso condividiamo storie che ci incoraggiano a continuare a credere nella bontà degli uomini.

Dee Mansi,
AIC, Reino Unido

Una di queste storie ha toccato i nostri cuori, e ci ha commosso come nessun altro.  Il Marillac Neurological Care Centre è una delle Daughters of Charity Services del Regno Unito, che fornisce assistenza e cure a 52 residenti con patologie neurologiche complesse, con la residenza di una suora nelle vicinanze. Una sorella ci ha detto quanto “desiderava un miracolo di resilienza”.

Questa sorella è in grado di apprezzare i passi esitanti del recupero dei pazienti. Gli operatori infermieristici, di fisioterapia, amministrativi e di supporto hanno superato la paura del virus e hanno svolto il loro lavoro quotidiano per garantire la necessaria continuità dei programmi terapeutici. In un periodo in cui non erano ammessi visitatori, il personale era ben consapevole del fatto che l’impegno personale e la cura dei residenti era essenziale.

Il risultato di questo sacrificio professionale è stato quello descritto dalla sorella:

“Un giorno, non potevo credere ai miei occhi quando incontrai Roger, che avevo sempre visto su una sedia a rotelle prima, che camminava senza più aiuto di un deambulatore, gentilmente incoraggiato da un fisioterapista. Poi ho visto Oliver che, se prima si muoveva con l’aiuto, ora camminava da solo, senza il fisioterapista. Che miracoli meravigliosi! David è passato dall’essere in coma a ritrovare forza e vigore in giardino.

Che bel tributo alla capacità e al duro lavoro del team sanitario che, nonostante le restrizioni e le difficoltà personali dovute al lockdown, ha continuato a curare, ispirare e convincere questi giovani ad abbattere le barriere della disabilità”.

La devozione del personale dell’ospedale fa fare miracoli. Roger, David e Oliver ora possono camminare!

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