Lezioni apprese durante la pandemia. 7: Un altro sguardo alla pandemia di coronavirus

da | Ago 12, 2020 | Formazione vincenziana | 0 commenti

Ogni settimana, un membro della Famiglia Vincenziana condividerà con noi una parte della sua esperienza di questi ultimi mesi. Dal profondo del suo cuore, egli proporrà un messaggio di speranza, perché (ne siamo convinti) ci sono anche lezioni positive da trarre da questa pandemia.

Sono passati più di quattro mesi da quando il primo caso positivo di Covid-19 è stato segnalato qui in Ruanda. Da un lato, è normale che una nuova malattia, che si diffonde con velocità pandemica, spaventi tutta l’umanità e in particolare ogni Paese colpito. D’altra parte, anche in questa pandemia, è molto probabile che un occhio attento riconosca alcuni particolari aspetti positivi.

Per quanto riguarda il campo profughi, questo periodo ci ha aiutato a riscoprire il comune denominatore di tutti gli esseri umani: essere tutti creati a immagine di Dio. Insieme abbiamo capito che i poveri, i ricchi, le autorità politico-amministrative e religiose sono tutti sullo stesso piano nella reciproca preoccupazione di proteggere il bene comune, la  buona salute di tutti; siamo responsabili l’uno dell’altro; siamo difensori della vita degli altri e della nostra, oltre che dell’umanità nel suo insieme.

Questo periodo di crisi sanitaria ed economica ci fa anche pensare ad una possibile trasformazione dell’individualismo verso l’altruismo positivo, il farci pensare di poter dire di stare bene quando il mio vicino sta bene e augurare al mio vicino la stessa buona salute di cui godo. Questa pandemia ci ispira una positiva interdipendenza.

In questo periodo difficile abbiamo visto anche persone che portano con dignità le loro cicatrici; persone che hanno sofferto, ma che continuano a sorridere; persone che soffrono per la mancanza di tutto, ma che continuano ad essere gentili; persone che sono deluse, ma che continuano a mostrare il loro buon cuore.

Tutto questo mi fa capire che le persone condannate a vivere nelle condizioni più dure diventano spesso le più belle.

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci aiutano nella nostra vita qui al Camp Mahama durante questo periodo, in particolare l’Alleanza FamVin con i senzatetto.

P. Henri Matsinga, C.M.,
Ruanda

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