300 mila italiani all’estero nel 2016, è record dal dopoguerra – fonte Redattore Sociale

da | Ott 27, 2017 | Anno del rifugiato, Migrazioni | 0 commenti

Secondo il Dossier Idos-Confronti, nel 2016 gli espatri sono stati almeno due volte e mezzo di più rispetto ai 104 mila citati dall’Istat, vale a dire 285 mila se non 300 mila. “Si tratta soprattutto di giovani, che hanno voglia di confrontarsi con un mercato europeo che offre maggiori opportunità”

L’Italia è tornata ad essere un paese di emigrazione. Dopo 40 anni di diminuzione, gli espatri hanno ripreso ad aumentare a partire dal 2011, diventando così consistenti da equiparare l’esodo degli italiani nell’immediato dopoguerra.

Se secondo le registrazioni anagrafiche gli italiani emigrati all’estero nel 2016 sono 104 mila (fonte Istat da dati Aire), realisticamente gli espatri sono stati almeno due volte e mezzo di più, 285 mila se non 300 mila. E’ il dato contenuto nel Dossier statistico Immigrazione 2017 di Idos e Confronti.I ricercatori hanno confrontato le registrazioni anagrafiche con gli arrivi nei Paesi di maggiore destinazione degli italiani, la Germania e la Gran Bretagna. “Molto spesso chi lascia il nostro Paese non si registra all’Aire né si cancella dall’anagrafe in Italia. Per questo abbiamo cercato di capire meglio quanti siano effettivamente gli emigrati italiani negli altri Paesi. Abbiamo chiesto alle altre nazioni e il dato che prudentemente abbiamo stimato è di 285 mila persone, ma potrebbero essere di più – sottolinea Antonio Ricci, curatore del Dossier -. Si tratta di giovani che hanno studiato e che molto spesso hanno voglia di confrontarsi con il mercato europeo che offre maggiori opportunità. In questo momento in tanti sono scoraggiati dal restare in Italia, dove la crescita economica va a rilento”. Chi espatria ha un livello di istruzione elevato: nel 2016 hanno lasciato l’Italia 40mila diplomati e circa 34mila laureati secondo le stime ufficiali. ” E’ il mercato del lavoro, non più così vivace come necessario che ha portato molti italiani a cercare la via dell’estero – spiega Franco Pittau coordinatore scientifico del dossier statistico -. Ci sono persone che partono e persone che arrivano, oggi abbiamo un bisogno demografico forte perché le morti superano le nascite. Ma tutto questo va accompagnato da una politica economica più incisiva e da una politica sull’accoglienza meno blindata e nazionalista”.

Al 31 dicembre 2016 il numero dei cittadini stranieri residenti in Italia è di 5.047.028, aumentato di appena 20.865 persone rispetto al 2015. Ma la stima del Dossier Idos, che tiene conto del divario tra arrivi regolari e registrazioni anagrafiche, parla di 5.359.000. Gli italiani all’estero, secondo le anagrafi consolari, sono invece 5.383.199 (aumentati di oltre 150 mila unità rispetto al 2015). “Non ci sono invasori, l’immigrazione nel nostro paese non è una condanna – aggiunge Ugo Melchionda presidente di Idos -. La vera emergenza oggi è la narrazione che se ne fa. Si sfruttano le false notizie sui migranti per alimentare la paura. Nel mondo ci sono 250 milioni di migranti a cui si aggiungono 65 milioni di rifugiati. Solo una minima parte arriva da noi, ma continuiamo a pensare di essere l’unico paese che si occupa di accoglienza”.

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