Una valutazione delle opere di ricostruzione intraprese finora e prospettive di progetti futuri sono al centro di una riunione della controversa ‘Commissione ad interim per la ricostruzione di Haiti’ (Cirh), creata, con la partecipazione della comunità internazionale, due mesi dopo il devastante terremoto del 12 gennaio 2010.


Secondo l’ex presidente statunitense Bill Clinton (che doveva presenziare l’8 aprile alla seconda e ultima giornata di lavori della riunione a Petion Ville – Port-au-Prince), la Cirh (di cui è co-presidente) ha approvato 87 progetti, ora in corso di realizzazione. La Commissione, ha precisato Clinton durante un recente intervento dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’Onu, non è competente per realizzare concretamente i progetti, ma è incaricata di approvarli. Inaugurando la riunione, il primo ministro uscente Jean-Max Bellerive, l’altro co-presidente della Cirh, ha deplorato “difficoltà di finanziamento” riscontrate dall’organismo, che non avrebbe ricevuto le donazioni promesse dalla comunità internazionale.

Sin dalla sua creazione la Cirh è stata accolta con riserve da parte della società civile haitiana, secondo cui l’organismo non ha consultato a sufficienza le organizzazioni di base haitiane, privilegiando un approccio affaristico. La lentezza dei lavori di ricostruzione, più di un anno dopo il terremoto, ha confermato i dubbi degli haitiani nei confronti di questa entità dalla composizione ibrida. Secondo lo stesso direttore esecutivo della Cirh, ad esempio, soltanto il 20% delle macerie del sisma sono state rimosse dalla capitale, nonostante esso fosse uno dei settori “prioritari” della Cirh. Gli altri settori detti prioritari sono la creazione di posti di lavoro, alloggi per i terremotati, l’accesso all’energia, l’istruzione, la sanità e il rafforzamento delle capacità dello stato.

La creazione della Cirh era stata negoziata col governo uscente del presidente René Préval. In base ai risultati elettorali diffusi in settimana, dal prossimo mese Haiti avrà come presidente Michel Martelly, un ‘outsider’ in politica, considerata la sua precedente carriera come musicista e cantante. Un’elezione salutata dalla comunità internazionale, in particolare da Clinton, che dovrebbe incontrare il neo-presidente oggi per un ‘faccia a faccia’ nella capitale haitiana. E’ probabile che Clinton e Martelly parleranno del futuro della Cirh, il cui mandato scade ufficialmente il prossimo ottobre, ma anche del futuro di Haiti, la cui posizione geostrategica ha da sempre attirato Washington.

Fonte: www.misna.org

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