Il Premio Nobel YUNUS "Il microcredito è un sistema più umano ha retto alla crisi"

da | Apr 13, 2010 | Economia sociale, Fame nel mondo, Giustizia e Legalità, Opinioni a confronto, Politica internazionale, Politiche sociali, Poverta' / strategie, Storia e cronaca | 0 commenti

“La recessione economica che stiamo vivendo è stata creata dalle banche e dagli istituti di credito dell’Occidente, ma a pagarne le spese e il pesante fardello sono soprattutto persone innocenti nei paesi poveri del mondo”: lo ha detto il premio Nobel per la Pace, Mohammed Yunus intervenendo a margine del 14° vertice sulla microfinanza in corso a Nairobi.

La crisi finanziaria “ha fatto sciogliere le grandi banche come neve al sole” osserva il fondatore della ‘Grameen Bank’ la prima ‘banca dei poveri’ fondata nel 1976 in Bangladesh, in un’intervista all’agenzia cinese ‘Xinhua’ “mentre gli istituti fondati sul microcredito hanno retto come rocce e non hanno riportato conseguenze degne di nota”. Questi fatti, prosegue Yunus “dovrebbero servire di insegnamento al mondo, perché si convinca che il microcredito è un sistema funzionale e sicuro. In molti, tra quelli che si sono visti licenziare a causa della crisi sono venuti da noi a chiedere aiuto. Certo, il microcredito non ha come scopo quello di far accumulare grandi fortune, ma in compenso aiuta chi ci sta accanto a guadagnarsi da vivere con dignità, e contribuisce a creare una società meno disumanizzante. Gli essere umani non sono macchine per far soldi ma elementi di un tutto che devono lavorare e assistersi tra loro”. Alla Grameen Bank (che concede microprestiti alle popolazioni povere di India e Bangladesh senza richiedere garanzie collaterali, consentendo così il loro accesso al credito) e al suo fondatore è stato attribuito nel 2006 il premio Nobel per la Pace “per i loro sforzi diretti a promuovere lo sviluppo economico e sociale dal basso”. L’ente oggi ha più di un migliaio di filiali in cui lavorano 12.500 persone e oltre due milioni di clienti, per il 94 % donne. L’organizzazione non è in perdita: la quasi totalità dei prestiti viene restituita mentre la banca, inoltre, raccoglie depositi, fornisce altri servizi, e gestisce varie attività finalizzate allo sviluppo, tra cui società commerciali, telefoniche e nel settore dell’energia. All’incontro di Nairobi, dedicato quest’anno ai finanziamenti concessi dal microcredito come mezzo per ridurre la povertà, partecipano oltre 1200 delegati di governi, istituti per l’investimento e la donazione provenienti da 75 paesi dall’Africa e del Medio Oriente.

Fonte: www.misna.it

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