Al Simposio di ottobre anche i Parents & Sons con un nuovo brano
Il Simposio per il 400° anniversario del Carisma avrà una speciale colonna sonora “Made in Maremma” grazie alla band musicale grossetana Parents & Sons, gruppo formato da genitori e figli che suonano insieme mettendo questa loro passione, coltivata nel tempo libero dal lavoro e dalla scuola, al servizio del gruppo delle famiglie vincenziane di cui fanno parte, della Congregazione della Missione e della Chiesa.
Suoneremo nel giorno di apertura del Simposio – dice Alberto Guazzi, uno dei membri della band – e tra i brani che proporremo ci sarà “Io vivrò” per il quale, grazie ai Missionari Vincenziani abbiamo girato il videoclip proprio sul tetto della Casa Provinciale a Roma e passeggiando sotto il colonnato di San Pietro.
Il brano e il video raccontano la storia di un nuovo inizio, con un’apertura dedicata a cosa fa ogni giorno la Famiglia Vincenziana in Italia e nel mondo.
Due grandi professionisti hanno dato una bella impronta al brano e come nello spirito della nostra band lo hanno fatto in modo totalmente gratuito – dice Guazzi – Siamo stati grati al violinista Massimo Merone che ha scritto la prima parte e suonato il violino mentre il compositore Giacomo Trovaioli ha orchestrato e arrangiato il pezzo.
Il resto lo hanno fatto tutto i Parents & Sons con il sigillo di qualità sul piano tecnico dell’associazione culturale Stop e dintorni.
Non è la prima volta che il gruppo sale alla ribalta delle cronache nazionali. Nel 2016 e poi di nuovo quest’anno i Parents & Sons sono stati invitati da Missio, l’organismo pastorale della CEI, a comporre l’inno nazionale del Grest, i gruppi estivi di Missio Ragazzi. Così sono nati i brani “Canta la misericordia” (2016) e “Scegli un colore” (2017).
Ma Guazzi ricorda che tutto il percorso è cominciato con “Sveglieremo il mondo” nel 2015.
Con quel brano abbiamo fatto nostro l’invito di Papa Francesco di svegliare il mondo. Ne è nato un CD venduto per beneficenza che ha permesso di fare tante cose buone nelle missioni vincenziane in Eritrea. E’ la nostra gioia più grande, insieme al fatto di poter dividere la passione della musica con i nostri ragazzi
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