Atti 15,1-2.22-29
Salmo 66
Apocalisse 21,10-14.22-23
Vangelo: Giovanni 14,23-29
Lectio
La prima generazione cristiana, all’inizio della sua storia, ha dovuto affrontare un problema serio: si poteva diventare cristiani, senza prima aderire al giudaismo? Gli ebrei convertiti al cristianesimo affermavano che prima di celebrare il battesimo un uomo – le donne non erano considerate – doveva diventare ebreo. Paolo ed i suoi discepoli invece, sostenevano il contrario, perché l’evento Cristo aveva completato e superato la legge di Mosè. La contesa fu molto dura, Paolo ci rimise la testa..!. Qui gli Atti – nel loro genere epico – presentano la situazione con l’intento di far notare come la chiesa – condotta dallo Spirito santo – superi ogni difficoltà, ma se leggiamo le lettere scritte da Paolo, le cose andarono diversamente: il conflitto durò a lungo.
È la stessa chiesa trionfante degli Atti è presentata dal brano tratto dall’Apocalisse in cui è sottolineato il suo carattere universale (= cattolico). Una comunità in cui, secondo l’insegnamento evangelico ogni persona è accolta, perché in lei vive il Risorto.
Ecco perché tra i cristiani non dovrebbero mai esserci discriminazioni.
Meditatio
La chiesa è cattolica. In essa ogni comunità locale ne è una porzione e, proprio perché tale, è conscia di non essere la Chiesa.
Quando ciò avvenisse si compirebbe un tradimento verso l’evangelo.
In questa chiesa c’è posto per tutti.
La chiesa deve cercare di vivere nella logica evangelica, altrimenti – nei luoghi dove questo non apparisse – la chiesa non sarebbe credibile.
Noi siamo parte di questa chiesa
Cerchiamo – con il lavoro serio – nella catechesi, nella liturgia e nella carità, di farla risplendere agli occhi di Dio
Buona domenica.
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