Oggi 27 settembre ricorre la memoria liturgica di San Vincenzo De Paoli: in questo giorno la Famiglia Vincenziana si unisce nella preghiera per ricordare il proprio fondatore.
San Vincenzo de’ Paoli, ideatore di un nuovo stile di servizio della Carità
(estratto dal testo “Chiamati a trasformare la società” di padre Luigi Nuovo)
San Vincenzo rappresenta una svolta considerevole nel modo di sentire ed attuare il servizio della Carità. Il Santo con la collaborazione di Luisa de Marillac e di altre persone laiche, uomini e donne appartenenti a tutte le classi sociali, seppe creare una vasta rete caritativa che informava, sensibilizzava, rispondeva alle più svariate necessità e forme di povertà. E non solo organizzava con metodo questa rete, ma faceva anche amministrare con avvedutezza i beni e le risorse.
Strumento prezioso di affiancamento ai poveri e di operosità concreta furono le Confraternite della Carità o semplicemente “Charité”. San Vincenzo, creando con straordinaria intuizione questi gruppi di donne, dediti all’assistenza dei poveri e dei malati, e favorendone la diffusione non solo in Francia, ma anche in Italia e in Polonia, volle coinvolgere le donne in un servizio di Chiesa, cosa del tutto eccezionale nel XVII secolo. Eppure, così facendo, egli riprendeva l’antica tradizione, abbandonata sin dai tempi di Carlo Magno, che affidava proprio alle donne il servizio ecclesiale della cura dei poveri e dei malati. Egli diceva infatti che esse formavano “il partito di Dio e della carità”.
Per San Vincenzo il servizio della carità non è solamente l’ad-sisto, lo stare accanto, ma promuovere la persona, la qualità della sua vita e (per quanto possibile) aiutarla ad uscire dalla situazione di miseria in cui si trova.
In quest’ottica, il perno, il fulcro dell’opera caritativa era, per lui, la visita a domicilio, in quanto incontro personale, salvaguardia della dignità della persona, tutela materiale e morale della stessa.
San Vincenzo era inoltre consapevole che “non si può dare per carità, quanto spetta per giustizia”.
Infine insegnava che la Chiesa e il cristiano sono chiamati a servire tutta la persona non solo nelle necessità materiali, ma anche in quelle spirituali. Infatti l’amore che lo Spirito Santo suscita nel tempo “non offre agli uomini solamente un aiuto materiale, ma anche ristoro e cura dell’anima, un aiuto spesso più necessario del sostegno materiale.
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BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEL SANTO
San Vincenzo De Paoli nacque in Francia, a Pouy, il 24 aprile 1581 da famiglia contadina. Divenuto sacerdote nel 1600, fu prima a Tolosa e poi a Parigi. Qui conobbe il famoso teologo Pierre Bérulle e san Francesco di Sales e divenne nel 1610 cappellano elemosiniere della Regina Margherita di Valois.
Fu quindi per breve tempo parroco di Clichy, nei sobborghi di Parigi e poi cappellano e precettore della ricca famiglia dei Gondi.
Nel 1617 è nominato parroco a Chatillon-les-Dombes, vicino a Lione, dove fondò la prima Compagnia della Carità, un gruppo di signore che si misero insieme per organizzare l’assistenza delle famiglie povere attraverso la visita personale a domicilio. Le Compagnie della Carità sono diventate oggi i Gruppi di Volontariato Vincenziano.
Vincenzo De Paoli fu nominato in seguito Cappellano generale delle galere di Francia e in tale veste svolse un’opera continua e preziosa di assistenza per i condannati. Più tardi, nel 1643, entrò a far parte del Consiglio di Coscienza della Regina Anna d’Austria, vedova di Luigi XIII e si impegnò a fondo nella lotta contro gli Ugonotti.
E’ invece del 1625 la fondazione della Congregazione della Missione, l’opera che riuniva un gruppo di sacerdoti e che si proponeva la predicazione della fede tra i poveri e nelle campagne. La Congregazione prendeva fissa dimora a Parigi nel 1632 nel grande Priorato di San Lazzaro e si diffuse rapidamente in molte parti dell’Europa, occupandosi anche della formazione del clero.
Del 1633 fu ancora la creazione delle Figlie della Carità con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, che assunsero il compito di sostenere l’attività delle Compagnie della Carità. Erano suore non più chiuse nei conventi, ma sparse nel mondo a servizio dei poveri ovunque si trovassero.
Morì a Parigi il 27 settembre 1660, dopo aver continuato a seguire personalmente tutte le opere da lui iniziate. Venne canonizzato nel 1737.
Fu merito particolare di Vincenzo De Paoli quello di aver capovolto l’atteggiamento allora prevalente nei confronti dei poveri, che era di allontanamento ed emarginazione, per andarne in cerca e soccorrerli attraverso l’aiuto e la collaborazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evangelica, che vede nel povero la persona di Cristo.
Alla grande famiglia Vincenziana e a ciascuno Auguro una buona Festa,nel giorno che ricorre la festa Liturgica del nostro amato fondatore,POSSA lUI DAL CIELO GUIDARCI SOSTENERCI E RENDERCI CAPACI DI COMPRENDERE CHE NEL GIOISO SERVIZIO RESO ALLA PERSONA DEI POVERI CI VIENE CONCESSO IL PRIVILEGIO DELL’INCONTRO CON IL NOSTRO SIGNORE GESù CRISTO,UN SEMPLICE GRAZIE A SAN VINCENZO PER AVERMI CHIAMATO ANCHE CON LA MIA POCCHEZZA A SVOLGERE LA MIA MISSIONE NELLA SUA BELLA AMATA FAMIGLIA VINCENZIANA!
UNITA NELLA PREGHIERA ABBRACCIO TUTTI FRATERNAMENTE
Marinella