Un lungo, macabro elenco di uomini disperati che si sono tolti la vita dietro le sbarre: ben 48 dal gennaio di quest’anno fino ad agosto. Numeri che vanno aumentando di anno in anno: i suicidi del 2009 sono infatti 18 in più rispetto ai primi 8 mesi dello scorso anno e 20 in più rispetto allo stesso periodo del 2007.
Sono i dati che ha raccolto il Centro studi di Ristretti Orizzonti del carcere Due Palazzi di Padova. Nel 2006 si erano verificati 39 suicidi: il numero minimo – pari a 28 – è stato registrato proprio l’anno successivo, quando con l’indulto molti detenuti sono usciti fuori. Ma di nuovo, con il sovraffollamento delle carceri, il fenomeno è drammaticamente aumentato. Di questo passo, stima il rapporto, a fine anno si rischia di arrivare a un numero che supera i 70 suicidi: un triste primato mai registrato nelle carceri italiane.
Il più giovane dei detenuti suicidi è stato un tunisino di 19 anni, ma altri 17 avevano tra i 20 e i 30 anni, a conferma che i giovani sono i soggetti più “a rischio” in carcere. Gli italiani sono stati 28, gli stranieri 20 e le donne solo due.
La tragica notizia del detenuto tunisino di 42 anni, morto dopo un mese di sciopero della fame a Pavia, ricorda inoltre una vicenda analoga: quella di Ali Juburi, 40enne iracheno morto nell’agosto 2008 dopo ben 80 giorni di digiuno nel carcere dell’Aquila. Sono numerosi i punti in comune nei due tragici casi, ricorda il rapporto: entrambi i suicidi erano stranieri, senza famiglia in Italia e senza denaro per garantirsi un’adeguata difesa. Juburi, inoltre, era finito dentro perché accusato del furto di un telefonino. Entrambi, infine, hanno protestato la loro innocenza rifiutando di nutrirsi.
0 commenti