Una volta riconsciuto il volto (celato) di Dio egli doveva agire.
Egli soleva dire “Amiamo Dio, ma facciamolo con il sudore della nostra fronte e con la fatica delle nostre braccia”.
La sua genialità risiedeva nel prendere le persone di ogni estrazione sociale e fare in modo che vedesse ciò che lui vedeva e facesse ciò che lui faceva.
Pochi santi sono stati attivi come Vincenzo De Paoli.
Anche mettendo in evidenza solo le sue opere principali, la lista è impressionante.
Così come oggi quando noi vediamo la chiesa nell’agitazione, il desiderio missionario di Vincenzo lo condusse a perdere in mano la triste situazione della Chiesa di Francia, caratterizzata dalla povertà, dall’ignoranza, dalle divisioni, dalle guerre e dalla mancanza di zelo in pastori e preti.
La Famiglia Vincenziana continua a servire nei modi ispirati da Vincenzo. Attualmente i responsabili dei vari gruppi della Famiglia Vincenziana stanno esplorando vari progetti di “Systemic Change” (o Conversione Strutturale). Questo include i progetti evidenziati negli articoli sul Systemic Change pubblicati in questo sito web, quali ad esempio il lavoro di Padre Pedro Opeka (CM) e dell’AIC in Madagascar, e il lavoro di agricoltura sostenibile di Jesus Leon Santos a Oaxaca in Messico.
Ci sono i “ministeri tradizionali” nel servizio diretto alle persone bisognose.
Tra i ministeri elencati dalle Figlie della Carità ve ne sono per i senza tetto, per la cura degli anziani, per la gioventù e l’educazione, per la cura e l’assistenza infermieristica, per la cura dei bambini, per la promozione delle donne, il ministero devoto, la cura pastorale, il sostegno ai prigionieri, il servizio verso i migranti e il lavoro con persone disabili.
E’ possibile trovare esempi più specifici del lavoro della Famiglia Vincenziana nei vari siti web.