Intervista a suor Miroslava Bradica, superiora generale delle Suore di Carità di San Vincenzo de’ Paoli (Zagabria)

da | Mag 10, 2022 | Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

S. Miroslava quando e come è stata fondata la vostra Congregazione?

L’origine della Congregazione delle Suore di Carità di s. Vincenzo de ‘Paoli, con la Casa Madre a Zagreb è legata all’azione pastorale dell’arcivescovo di Zagabria, il card. Juraj Haulik, il quale, il 5 settembre del 1845 invitò a Zagabria le prime 6 suore dalla regione austriaca di Tirolo, perché per mezzo loro si si radicasse il carisma di s. Vincenzo de ‘Paoli nella terra croata. Le Suore di Carità di s. Vincenzo di Zagabria (zagabresi) appartengono in origine ad una delle varie ramificazioni delle Suore di Carità in Germania; Le Suore di Carità zagabresi seguono lo spirito, il carisma e le Costituzioni originarie di s. Vincenzo de ‘Paoli.

Subito all’arrivo le suore applicarono il carisma vincenziano sul piano educativo-istruzione e sul piano caritativo-sociale. Aprirono numerose scuole elementari e medie superiori, istituti d’istruzione, asili per i bambini e internati per la guida educativa giovanile. Nella premura per i poveri, per le suore ammalate e inabili eressero ospedali, case per gli anziani, gli orfanotrofi e le case domiciliari per i poveri.

Per i primi undici anni della loro permanenza in Croazia le suore di carità zagabresi rimasero legate all’amministrazione delle Suore di Carità con la Casa Madre a Zams in Tirolo. Come il numero delle suore aumentò e con ciò anche le attività, il 22 ottobre del 1856, le Suore di Carità zagabresi, per la grazia e l’aiuto dell’arcivescovo Juraj Haulik, divennero autonome: assunsero il nome di Congregazione delle Suore di Carità con la Casa Madre a Zagreb. Siccome la Congregazione aumentava numericamente, nel 1932 la si suddivise in province: la Provincia della Madre del Buon Consiglio – Rijeka, la Provincia dell’Immacolata Concezione – Zagreb e la Provincia dell’Annunciazione del Signore-Split. Nel 1939 venne fondata la Provincia del Cristo Re nel Sud America con la sede a Dock Sud (Buenos Aires), la quale nel 1977 venne suddivisa in due province: la Provincia del Cristo Re-Argentina e la Provincia della Regina della Pace–Paraguay. Nel 1974 venne fondata la Provincia della Madre Ammirabile-Sarajevo, mentre nel 1959 venne fondata la Delegatura dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria – Roma. Dato che numerose suore svolgevano delle attività in Bulgaria, in particolare a Plovdiv e a Sofia nel 1963 venne fondata anche la Delegazione di Bulgaria dei Santi fratelli Cirillo e Metodio-a Kometovo-Plovdiv, la quale nel 2017, durante il Capitolo Generale è stata soppressa.

Secondo l’ultima statistica, al 31 dicembre 2020, la Congregazione ha sei province e una delegazione in cui sono attive 621 suore, suddivise in 85 filiali in 12 Paesi del mondo (Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Monte Negro, Bulgaria, Italia, Germania, Austria Canadà, Argentina, Paraguay e Isole Salomone).

Quali sono le vostre attività missionarie?

Seguendo l’esempio dei nostri santi fondatori s. Vincenzo e s. Luisa de’ Marillac, noi suore di carità ci sforziamo con molta cura ad incoraggiare e a coltivare le vocazioni di quelle suore che per l’ispirazione divina desiderano consacrarsi all’attività missionaria ad gentes.

Fin dagli inizi dell’amministrazione autonoma della Congregazione delle Suore di Carità a Zagreb, le suore si dedicavano allo spirito missionario per cui, già nel 1881, le prime suore missionarie sono partite per la Turchia e altri Paesi dell’Europa Orientale, sotto il governo imperiale turco. Per un lungo periodo je suore erano attive in Bosnia, ove svolgevano le varie attività alcune ancor ‘oggi presenti. Nel 1934 le Suore di Carità zagabresi partirono per l’Argentina, e poi per il Paraguay.

Sebbene la Congregazione a causa delle disgrazie e dei patimenti sofferti nelle guerre abbia visto ridursi il numero suore, nel 2011 quattro suore missionarie partirono per le Isole Salomone, nell’Oceania, dove ancora oggi svolgono delle attività in mezzo alle povere tribù dell’isola Malaite: le suore organizzano numerosi utili corsi per migliorarne la vita religiosa e famigliare. Con l’esempio le suore suscitano nuove vocazioni, per cui ci si avvicinano anche le ragazze indigene per diventare suore. Sensibili alle necessità dei paesi poveri ogni anno organizziamo delle fiere missionarie in varie comunità della congregazione per raccoglier i mezzi necessari per le nostre missioni e le missioni della Chiesa in generale.

Come Congregazione attiva regolarmente veniamo incontro alle necessità della Chiesa e dell’uomo contemporaneo, sempre attenti e sensibili alle necessità dei più indigenti.  In qualunque luogo ci troviamo sempre ci adoperiamo per conservare e ravvivare lo spirito della Congregazione e per l’amore di Dio apriamo i nostri cuori ai bisognosi del mondo moderno.

In questo periodo di pandemia, quali erano le più grandi necessità nelle quali vi siete imbattute? Quale parte del popolo soffre di più?

Profondamenti radicati nel presente del nostro popolo come nell’attività della Chiesa locale abbiamo provato compassione e abbiamo aiutato la popolazione sofferente. La gran parte della nostra Congregazione è stata colpita dalla pericolosa e terribile pandemia, per la quale nella Casa Madre a Zagreb sono morte 15 suore. A questa prova si è aggiunto il terremoto che l’anno passato ha colpito Zagreb due volte e la regione di Banovina causando gravi danni alla Casa Madre. Alla popolazione colpita, trovatasi sul baratro della disperazione, oltre l’aiuto necessario di carattere materiale era altrettanto necessario l’aiuto spirituale.

Spesso come Congregazione siamo stati presenti in vari progetti per dare aiuto materiale ai più derelitti e portare aiuto spirituale alle famiglie che potevamo raggiungere con la collaborazione del parroco del luogo o per mezzo degli amici dei parenti delle famiglie maggiormente colpite.

Come Congregazione siamo andati spesso in aiuto alla Caritas, aiutando nella distribuzione del cibo, parlando con le persone colpite, consolandole e pregando con e per loro il rosario. Abbiamo visitato i paesi distrutti, organizzato la celebrazione delle s. Messe, la preghiera comune per loro e con loro. Come sempre, soffrono maggiormente i più poveri, la parte della popolazione che in tali tragedie spesso viene dimenticata, abbandonata.

 Nel gennaio del 2020 Lei partecipò all’incontro Internazionale della FamVin svoltosi a Roma. Dopo più di un anno quali iniziative dell’incontro l’hanno più colpita o le sono rimaste più impresse?

Tra le molte iniziative in particolare mi ha colpito è rallegrato l’accentuare la necessità di essere collegati, come l’aiuto scambievole tra tutti i membri della FamVin. Collegati tra noi ci sentiamo più forti spiritualmente e materialmente, mentre la consapevolezza dell’appartenenza a una tale famiglia, che con tutto il cuore aiuta i fratelli nei problemi più svariati risveglia la fierezza e l’entusiasmo.

Come suore di Carità di S. Vincenzo de ‘Paoli avete per il momento presente un progetto e attività da attuare?

Il terremoto e l’enorme danno arrecato alla chiesa e alla Casa Madre a Zagreb, come anche alle case filiali ci hanno costretto a un progetto non pianificato, teso a risanare e rinnovare la Casa Madre per offrire alle suore un luogo di preghiera e decenti condizioni per risiedere e lavorare.

Il secondo progetto che ci sta al cuore e l’abbiamo iniziato prima della pandemia è la costruzione della casa del noviziato nelle Isole Salomone. dopo l’apertura della missione nel 2011 sono in continua crescita il numero delle vocazioni indigene, che ci ha costrette di iniziare a costruire la casa del noviziato quanto prima possibile, per accogliere le ragazze del luogo.

Un terzo progetto è per noi particolarmente importante e caro al nostro cuore: più intensivamente lavorare affinché le nostre sette suore, Serve di Dio, siano quanto prima proclamate ufficialmente martiri.

Infine un progetto importante è la preoccupazione per la gente senza tetto, per gli indigenti, gli abbandonati, che per ora quotidianamente realizziamo per mezzo della “Casa di rifugio “a Rijeka, dove per tutto il giorno viene offerto vario aiuto organizzato ai bisognosi. Lo stesso aiuto offrono le suore a Zagreb nella “Casa misericordiosa “, ove quotidianamente giungono più di cento poveri e senza tetto. In Argentina le suore offrono aiuto organizzato nella “Casa di bontà nel Dock Sud “a Buenos Aires. In Paraguay le suore aiutano raccogliendo i poveri nella “Casa di suor Slava “(suora di carità che mori in concetto di santità) ad Assunzione.

Elena Grazini

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