Pochi giorni fa ci è stato annunciato che il Santo Padre sarebbe venuto presso la Curia Generalizia il 2 marzo di quest’anno, per condividere il pranzo con i confratelli. Ma pochi giorni prima della data prevista arriva la chiamata del suo segretario privato il quale, scusandosi, disdice l’appuntamento perché era impossibile per quel giorno che Papa Francesco uscisse dal Vaticano. Ci ha comunque informato che il Papa avrebbe ricevuto i membri della Curia quel giorno alle 11:30 per un’udienza privata.
All’incontro hanno partecipato i padri Tomaž Mavrič (Superiore Generale); Javier Álvarez (Vicario Generale); Aarón Gutiérrez; Mathew Kallammakal, Zeracristos Yosief (Assistenti Generali); Giuseppe Turati (Segretario Generale); Giuseppe Carulli (superiore della Curia); Jorge Luis Rodríguez Baquero (direttore della comunicazione); Alvaro Mauricio Fernández Monsalve (direttore di Vincenciana) e Fratel Gerardo Fajardo Belciña (economo della Curia).
E’ stato un momento di vera grazia poter condividere del tempo in modo semplice e sereno con Papa Francesco, un uomo molto accogliente e vicino. In un dialogo
aperto e spontaneo abbiamo potuto presentargli la realtà della Congregazione della Missione oggi. L’udienza ha avuto due momenti significativi, un primo incontro
con i confratelli e un secondo momento con la presenza delle Figlie della Carità che lavorano presso la Casa Santa Marta in Vaticano e dove abita proprio il Papa.
Il Superiore Generale gli ha offerto un poster dove campeggia la scritta 1%, a significare la risposta alla chiamata missionaria fatta dal Papa l’anno scorso. La Congregazione destinerà a questo scopo l’1% dei missionari, che equivale al dono di 30 confratelli di diverse province che vivranno questa esperienza vocazionale Un altro dono che è stato fatto al Papa è stato il Progetto Mediterranea. Padre Giuseppe Carulli ha infatti portato alcuni dei prodotti del Progetto già sviluppati da
un anno presso la Curia Generalizia con 6 migranti rifugiati presenti a Roma Il Papa ci ha raccontato dei suoi futuri viaggi nei diversi paesi del mondo e ha ricordato il nome di alcuni missionari vincenziani raccontando l’enorme servizio che svolgono in diversi luoghi. Durante l’udienza sua Santità ci ha anche lusingato dando una definizione personale di “missionario vincenziano”: una persona che lavora instancabilmente, ma senza fare rumore.
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