1Re 19,9. 11-13
Salmo 84
Romani 9,1-5
Matteo 14,22-33
Lectio
È bene ricordare che gli Ebrei, al tempo di Gesù, erano convinti che il Messia sarebbe dovuto nascere in una famiglia, o di ricchi mercanti, oppure in una famiglia nobile, perché la prosperità e la ricchezza erano ritenuti benedizione da parte del Dio dei patriarchi: Abramo, Isacco e Giacobbe.
Inoltre, sempre i contemporanei di Gesù, pensavano che il Messia dovesse radunare un grande esercito, sconfiggere Roma e governare il mondo. L’avvento di Gesù di Nazareth, la sua vita e la sua opera si posero in una direzione opposta a quelle che erano le sicurezze d’Israele.
Questo l’autore del brano evangelico lo esprime narrando il comportamento dei discepoli che, quando il lago si scatena tramite la tempesta, hanno paura che la barca su cui erano affondi. Infatti, i discepoli non avevano ancora sperimentato l’incontro con il Risorto e scambiano Gesù per un fantasma e poi chiedono una prova della sua esistenza e, solo dopo la prova riconoscono Gesù, ma è un riconoscimento temporaneo, perché nell’ora della sua Passione e morte lo lasceranno solo per paura di fare la sua stessa fine.
Il Gesù solo è rappresentato dal profeta Elia, che fugge perché al potere non è mai piaciuta la verità. Il profeta, come Gesù sa stare alla presenza di Dio e lo riconosce nei segni più banali.
Infine, in un certo senso il Gesù solo è rappresentato anche dall’apostolo Paolo, rifiutato dai suoi correligionari, dopo aver aderito al vangelo è una sofferenza che l’Apostolo porterà nel cuore per il resto della sua vita.
Meditatio
Gesù solo! Gesù incompreso, tradito, rinnegato dai suoi. Gesù che, nella sua Passione perde la fama, la credibilità, è ritenuto un reietto dagli uomini, un abbandonato da Dio. Il Gesù solo fa paura; Elia solo fa paura; Paolo solo fa paura. Ma perché tutta questa paura? È la paura di chi non ha incontrato il Risorto; è la paura di chi scambia il Signore che cammina sulla acque per un fantasma, è la paura di coloro che, rivolgendosi al profeta Elia, gli direbbero che è stato esagerato; che avrebbe dovuto essere più prudente; che avrebbe dovuto patteggiare per avere un posto sicuro tra i profeti di corte. Insomma un po’ di buon teatro nella vita è necessario per salvare il posto, specialmente quando chi detiene il potere non ha la forza di difendere la verità (cfr. Ponzio Pilato). Così anche Paolo: c’era bisogno di scontrarsi con la tradizione giudeo – cristiana? Ma sii accomodante di che prima del battesimo ci si debba circoncidere e tutti saranno felici e contenti!
Non è possibile perdere il prestigio e rimetterci la pelle. Oh, quando si scherza, si scherza, ma quando si rischia la pelle non si scherza più!
Questa è la differenza che passa tra i cristiani che non hanno incontrato il Risorto e che, di conseguenza, giungono a qualsiasi compromesso, come fu nella passione del Signore, pur di salvare il proprio posto, il proprio stile di vita ecc….per rendere il vangelo innocuo e coloro che hanno incontrato il risorto e che per lui danno la vita e non temono la solitudine, l’emarginazione, l’essere additati come disobbedienti dai Ponzio Pilato di turno, perché vivono la prossimità del Risorto, in ogni momento della giornata. Sanno amare anche i Ponzio Pilato, perché, come Gesù, li fanno riflettere tramite l’esempio della loro vita, sperando che ascoltino la voce dello Spirito….
A tutti coloro che hanno incontrato il Risorto e che continuano a costruire la Chiesa tramite il loro dolore: avanti il Signore è con voi che siete sale e luce del mondo! Grazie per la vostra testimonianza quotidiana, incisiva e silenziosa.
Prima lettura
1Re 19,9. 11-13
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Salmo responsoriale
Sal 84
R.: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Seconda lettura
Rm 9,1-5
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anatema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
Vangelo
Mt 14,22-33
Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
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