Il persistente e cruciale problema culturale del razzismo, impegna i Vincenziani a partecipare e forse ad essere leader nel dibattito.
P. Aidan R. Rooney CM
In questi giorni siamo inondati da tante notizie che riguardano i migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Sul nostro sito, famvin.org/it, abbiamo riportato le opinioni di alcuni e la parola del Papa che guida indirizza ai credenti un messaggio importante: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
P. Rooney, confratello degli Stati Uniti e responsabile del sito famvin.org in lingua inglese, ci ricorda che i Vincenziani sono chiamati a partecipare al dibattito assumendo un ruolo da protagonisti. Infatti, l’esperienza quotidiana di vicinanza ai piccoli ed esclusi dalla società, ci permette di poter essere speranza per i poveri.
Oggi, riportiamo una voce Vincenziana: una intervista rilasciata da Angelo Moretti, vice direttore della Caritas di Benevento ed ex presidente nazionale dei Gruppi Giovanili di Volontariato Vincenziano.
https://www.youtube.com/watch?v=kjtPHmxDCYY
La scrivania ingombra di libri sull’accoglienza, il pc aperto su varie finestre: è multitasking, come sempre, Angelo Moretti, coordinatore Caritas. “Mi sto documentando su siti razzisti – racconta – ce ne sono di pazzeschi”, e fa scorrere le pagine improbabili che sembrerebbero fake, ma che sono assurdamente reali, di siti che inneggiano più o meno a tutto ciò che si può fare contro l’accoglienza.
Tira fuori dati Angelo Moretti per spiegare la situazione : “Guarda qui – commenta prendendo dei documenti da uno scaffale – l’Europa aveva più di cento fa il 25 per cento della popolazione mondiale, oggi siamo al 6 per cento, con questo ritmo tra qualche anno saremo solo il 4 per cento. Vuol dire che da soli non ce la possiamo fare, e che i migranti sono una risorsa straordinaria: lo ha detto anche Boeri, senza di loro il welfare non si reggerebbe”.
Non si reggerebbe il welfare, si regge benissimo il business dell’accoglienza, però, che Moretti condanna senza appello: “L’idea dell’accoglienza basata sul vitto e alloggio è contestabile, sia per i migranti che per gli italiani senza lavoro. Così si tarpano i sogni delle persone: nessuno vuol essere messo come polli da batteria in un posto a mangiare e dormire. C’è da dire che i fondi per l’immigrazione sono straordinari al momento, sono un occasione se utilizzati bene, se utilizzati per il profitto fa crollare la coesione sociale. Si crea rabbia verso i migranti e non si guarda a chi ne trae un vantaggio”.
Propone un modello diverso la Caritas di Benevento, un modello di integrazione già avviato, e che avrà il suo coronamento con il progetto internazionale Pier, che Moretti ha spiegato: “E’ un progetto di integrazione e di accoglienza, in collaborazione con la Caritas austriaca. E’ una grande occasione: aiutare la nascita di cooperative sociali e cooperative agricole, con all’interno migranti e ragazzi autoctoni. Qui hanno aderito i sindaci di Petruro e Chianche. E’ l’unico approccio possibile: la migrazione è un fenomeno storico che esiste da sempre, ed è un fattore di ricchezza, chiudersi non ha senso. Parlare di economie sociali basate sull’integrazione dei migranti è l’unica risposta”.
Cristiano Vella (tratto da Ottopagine.it)
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