Oggi 22 agosto 2017 è il 20° anniversario della beatificazione di Federico Ozanam
Chiediamo soprattutto di difendere le nostre convinzioni senza odiare i nostri avversari, di amare coloro che pensano diversamente da noi, di riconoscere che ci sono cristiani in tutti i campi e che Dio può essere servito oggi come sempre. Lamentiamoci meno del nostro tempo e di più di noi stessi; sentiamoci meno scoraggiati, ma impegniamoci ad essere migliori.
Riflessione:
Un testo breve ma con molta sostanza …. Parla della capacità di dialogo, dell’amore per i “nemici”, della difesa della fede e di come farlo; ma anche delle diverse sensibilità e visioni che possono esistere all’interno della Chiesa stessa e la necessità di comprendere e di amare gli uni gli altri.
In questa lettera, Ozanam parla al suo amico Alessandro del dissenso che allora viveva la Chiesa. Alcuni volevano vedere in Francia una potente Chiesa e vicina ai cerchi del potere. Altri, come Ozanam e Lacordaire, hanno proclamato “beati i poveri” e hanno richiesto un coinvolgimento più forte con i diseredati della terra.
Nel nostro tempo possiamo anche vedere queste differenze di criteri. Noi Vincenziani abbiamo una visione diversa da altre sensibilità. Federico ci esorta a compiere la missione affidata a noi con semplicità e umiltà, con carità e zelo, come ci chiede anche San Vincenzo de’ Paoli nei suoi scritti. E tutto con amore, tenendo presente che ciò che è importante è servire Dio e compiere il suo mandato per costruire il Regno, che per noi è il Regno dei poveri: “Chiunque voglia essere prima, sia l’ultimo” (Mc 9,35); A causa dei poveri e di quelli che lo servono, si realizza il Regno di Dio (Mt 25).
Non siamo qui per giudicare il piano di Dio, ma per costruirlo, seguendo la chiamata personale che ha fatto a ciascuno di noi. Se siamo stati chiamati a servire Dio nella persona dei poveri, lo facciamo con tutto il cuore e con la massima eccellenza. Solo così facciamo nella nostra vita il mandato (vocazione) che abbiamo ricevuto da Gesù Cristo, seguendo l’esempio dei grandi cristiani della nostra famiglia spirituale: Vincenzo, Luisa, Federico e molti altri che hanno trascorso la loro vita al servizio del Vangelo.
Domande per il dialogo:
- Quali sentimenti provoca in me queste parole di Ozanam?
- Sono fermo nelle mie convinzioni, pur rispettando quelle degli altri?
- Come sto compiendo oggi, la vocazione a servire i poveri alla quale sono stato chiamato? Come posso migliorare?
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