Zaccaria 12,10-11;13,1;
Salmo 62;
Galati 3,26-29;
Luca 9,18-24
Lectio
Nel brano evangelico, che ci è proposto nella liturgia della Parola di questa domenica, si sottolinea quali erano i pareri che giravano riguardanti l’identità di Gesù: quello degli ebrei che pensavano che egli fosse uno dei profeti tornato in vita. Invece la comunità cristiana sa qual è la vera identità di Gesù di Nazareth: egli è il Figlio di Dio. Però la Chiesa sa che il Risorto è la stessa persona che ha subito la passione, la morte e la risurrezione. Si tratta di una comunità cristiana che vive sotta la brutale persecuzione, scatenata dai capi del popolo ebraico che, prima di lei hanno perseguitato e ucciso il Signore Gesù. Questo è ricordato negli ultimi versetti del brano evangelico: chi non prende la sua croce e mi segue..
Gesù è il figlio prediletto del Padre, colui che gli antichi profeti annunziarono nella loro predicazione e che lui portò a compimento.
Egli fondò il nuovo Israele, la comunità e cristiana, in cui non c’è alcuna distinzione tra le persone, ma tutti sono fratelli in virtù del battesimo, che ci incorpora alla chiesa e ci rende coscienti dell’amore gratuito del Padre.
Meditatio
Questa domenica siamo chiamati, come singoli e come comunità, parrocchiali o religiose, a meditare sulla figura di Gesù. Chi è per noi Gesù? Abbiamo chiara la risposta? Perché altrimenti, con tutte le buone intenzioni, si rischia di non incontrarlo, pur essendo praticanti, pie persone ecc..ecc…
Siamo persone profetiche? Siamo preoccupati dio evangelizzare la nostra società oppure siamo cristiani che segnano il passo, cristiani che ripetono le stesse cose? Cristiani del si è sempre fatto così? Cristiani che non intendono dare fastidio per cui ognuno si gestisce come meglio crede, secondo il suo genio, tutti hanno diritto di compiere quello che vogliono: il cristianesimo che è sorto come nuovo popolo di Dio, scade in un personalismo assurdo.
Esempio: io vado a Messa per soddisfare il precetto domenicale. Io vado a Messa: arrivo quando lo ritengo opportuno, esco quando lo ritengo opportuno e, durante la celebrazione, mi muovo quando ritengo di farlo, perché non sono parte di un’assemblea celebrante, ma di un numero di singoli che, per conto loro, stanno in chiesa per assolvere un precetto. Pagata la tassa si torna a casa.
Non s’incontra così il vero volto di Cristo, che è quello che insegna a costruire comunità, a trovare nuovi modi per evangelizzare la nostra società, ad essere umili ed imparare da coloro che sanno più di noi.
Ricordiamo sempre che i mediocri sono arroganti e vendicativi. Costruire la Chiesa comporta l’aver fatto esperienza del Cristo nella sua passione, che porta la croce della menzogna, del voler sedere ai primi posti, del voler avere ragione ad ogni costo. Coloro che hanno incontrato il Cristo sanno che è questo il prezzo da pagare per costruire la Chiesa. Ma queste persone non temono il dolore e la solitudine, perché hanno incontrato il Risorto e sanno che la vita non è tolta ma trasformata.
Buona domenica
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