Ascensione del Signore Solennità, di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Mag 5, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Atti 1,1-11;
Salmo 46;
Ebrei 9,24-28;10,19-23;
Luca24,46-53

Lectio

L’autore del libro degli Atti degli Apostoli esordisce ricordando alla comunità cristiana che Cristo era vero Dio e vero uomo. Quindi il Risorto è la stessa persona che è stata crocifissa.
Inoltre, sempre in questo esordio, gli Atti intendono rispondere ad una domanda fondamentale che la prima generazione cristiana (33 – 120 d.C) si poneva continuamente: «quando il Signore tornerà?», essi infatti erano convinti che, in capo alla loro generazione il Signore sarebbe tornato sulla terra e avrebbe posto termine al mondo. Ecco allora che l’autore degli Atti, ricorda alla chiesa che non ci è dato sapere quando il Signore tornerà, ma noi dobbiamo vivere secondo ciò che lo Spirito Santo dirà alla Chiesa nel tempo, perché questa dovrà annunciare il Risorto in tutto l’impero romano.
Sia negli Atti degli Apostoli, che nel Vangelo di Luca e nella lettera agli Ebrei, Cristo è colui che rappresenta l’unico e il solo mediatore tra Dio e gli uomini, si direbbe – nella cultura ebraica – il sommo sacerdote per eccellenza che è gradito a Dio e che torna nel regno da cui era sceso, per condividere la vita delle persone qualunque.
Ora nella liturgia del tempio di Gerusalemme ogni sacerdote era intermediario tra Dio e il popolo. Infatti questo non poteva entrare in rapporto con Dio se non vi era messo dal sacerdote, tramite la vittima che veniva offerta.

Con questo termine (sacerdote) abbiamo denominato il prete cattolico, ma questo è sbagliato, anche se è uso comune perché:
il prete cattolico non è un intermediario tra i cristiani e Dio, perché il Signore ci ha insegnato a chiamare Dio Padre nostro, che significa padre di ogni persona;
inoltre il termine prete è un diminutivo della parola presbitero = anziano in sapienza.
Quindi il prete è colui che serve la comunità come guida. Ricordiamo a tal proposito l’espressione del grande Agostino:« Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo».

Meditatio

Il quadro dell’Ascensione che ci è proposto dalle letture di questa solennità, non intende descrivere Gesù che sale al cielo, ma qualcosa di più importante:
Gesù che è confermato dal Padre che, per gli ebrei è il Dio dei padri: Abramo, Isacco e Giacobbe. È il Dio annunciato dagli antichi profeti. E quindi, Gesù Nazareth, il crocifisso e il risorto è lui il Messia atteso! Questo voleva dire che i capi del popolo d’Israele, avendolo rifiutato, non garantivano più al popolo giudaico di essere il popolo santo di Dio ma, questi era ormai stato sostituito dal nuovo popolo della nuova ed eterna alleanza, in cui Dio era riconosciuto ed amato come il Padre di tutti.

Con questa solennità si ricorda alla comunità cristiana che il Risorto è in mezzo a noi con una presenza nuova, non visibile con gli occhi che abbiamo in fronte, ma tramite il rapporto che abbiamo instaurato con Lui, che possiamo denominare: la fede. Infatti la fede non è in credere nei dogmi che la chiesa ci propone, ma è la mia esperienza del rapporto che ho instaurato con Dio, di cui i dogmi sono la sintesi.

Infine, sempre la solennità dell’Ascensione del Signore, ci ricorda che la Chiesa è condotta dallo Spirito Santo e che ogni cristiano deve, non può, deve imparare ad ascoltarne la voce, se vuole condurre la sua vita secondo la sequela a Cristo, che è l’unico e il solo modo per dare un senso vero all’esistenza.

Buona domenica.

Prima lettura
At 1,1-11

Dagli Atti degli Apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
Sal 46

R.: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Eb 9,24-28;10,19-23

Dalla lettera agli Ebrei
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.

Vangelo
Lc 24,46-53

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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