Isaia 50,4-7;
Salmo 21;
Fiippesi 2,6-11;
Luca 22,14-23,56
Lectio e Meditatio
La liturgia della domenica delle palme apre la settimana santa, il cui centro è il Triduo Pasquale, attraverso cui la comunità cristiana celebra la Pasqua del Signore: morto (venerdì), sepolto (sabato), resuscitato (veglia pasquale e giorno di Pasqua). La celebrazione della Cena del Signore (giovedì sera), costituisce i primi vespri del Triduo Santo.
Un cristiano che si ritenga tale non può, solo per gravi motivi, non partecipare alle celebrazioni del Triduo Pasquale. Se nella propria parrocchia gli orari non collimano con gli impegni di lavoro, si cerchi in altre parrocchie della città .
Le letture, scelte per la celebrazione eucaristica di questa domenica, hanno come centro il Cristo sofferente che muore per l’umanità.
Ascolteremo la proclamazione della Passione secondo Luca. Cerchiamo di non correre il rischio di porci di fronte a questo brano come a un qualcosa di cui sappiamo già tutto, oppure con un atteggiamento pietistico verso il povero Gesù che muore per noi.
L’atteggiamento corretto da avere è quello di chiedersi:” Io in quale personaggio della Passione potrei vedermi?” :
– in Giuda? La persona “prudente e di buon senso” che pensa di consegnare Gesù all’autorità costituita che, tramite una punizione esemplare, l’avrebbe costretto a mettere la testa a posto?
– negli scribi, nei farisei, nei dottori della legge e nei sacerdoti del tempio che, pur di conservare il potere, pur di mantenere le cose come sono sempre state, tramite la menzogna, avallata dalla loro autorità, mandano a morte un innocente?
– negli apostoli che, eccetto Giovanni, abbandonano Gesù alla sua sorte e fuggono per paura?
– in Pietro che, dopo essere fuggito, teme per la sua vita anche di fronte all’accusa di una serva? Ricordo che in Israele la donna non era ritenuta persona.
– in Ponzio Pilato che, pur di salvare la pelle – gli accusatori di Gesù l’avevano minacciato di morte se non avesse crocifisso Gesù – e mantenere il potere, condanna a morte un innocente, servendosi anche di falsi testimoni, che fanno mettere in libertà Barabba che era un assassino?
– sono uno dei tanti della folla che è dinnanzi al palazzo di Pilato che, pur di non rischiare avallo tutto quello che desiderano i potenti?
– sono Giovanni che rimane ai piedi della croce del suo Signore, rischiando di persona?
– sono come tante persone che, a anche se nella Chiesa contano poco, rimangono sotto la croce del loro Signore, perché non temono di seguirlo nella verità che sostengono, specialmente se riguarda i malati, gli ultimi, anche se sanno che, anche all’interno della Chiesa, dovranno soffrire come Cristo, per mano degli arrivisti, dei ruffiani, delle persone prudenti e di buon senso, di coloro che usano l’autorità come potere e sanno come ingannare i superiori, nello stesso modo con cui i farisei fecero con Pilato. Costoro saranno luce e sale nella Chiesa. Saranno le persone che, come Papa Francesco, continuano a ricostruirla, perché possa evangelizzare la società in cui il Padre, Dio, l’ha posta.
Buona settimana santa.
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