Diciannovesima domenica del Tempo Ordinario B Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Ago 2, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

1 Re 19, 4-8;
Salmo 33/34;
Efesini 4,30-5,2;
Giovanni 6, 41-51

Lectio

Gesù di Nazareth è colui che compie il messaggio degli antichi profeti e, come loro, è perseguitato. Gesù Ha voluto condividere la vita umana fino in fondo, come Elia che si sente abbandonato da Dio, così Gesù, sulla croce ha voluto condividere con noi anche questo dolore. Ma, come il profeta, anche Gesù sarà premiato con la risurrezione.

I Giudei si scandalizzano delle parole dette da Gesù, perché questi, mette in discussione il loro concetto di Dio: questi è il Dio che premia i buoni e castiga i cattivi, mentre Gesù chiama Dio con il nome di Padre. Il Padre di tutti. Colui che di fa vicino ad ogni uomo per nutrirlo amorevolmente con il pane della vita, che è l’attuazione della sua volontà. Tutto questo è espresso nel vangelo e il vangelo è una persona Gesù Cristo che, con la sua vita, morte e risurrezione indica a tutti quale sia il modello di vita umana da seguire.

Il contrario di questo modello porta solo odio, morte e vendetta è quanto l’autore della lettera agli Efesini puntualizza a quella comunità, che si era allontanata dal vangelo e viveva divisioni interne molto forti, dando contro testimonianza.

Meditatio

La prima cosa che mi viene in mente è quella di stare attenti, all’interno delle comunità parrocchiale e di quelle religiose, alle divisioni, perché queste sono una contro testimonianza. Questo non significa annullare la diversità, in favore dell’uniformità, perché la diversità è un grande valore: esiste anche all’interno della Santissima Trinità, dove le tre persone divine sono uguali e nello stesso tempo distinte.
Stare attenti alle divisioni significa non creare situazioni in cui un gruppo si estranea dagli altri; in cui ci sono sistematicamente celebrazioni particolari; in cui l’essere di Apollo o di Cefa o di Paolo è segno di divisione.

L’unità si nota dall’accoglienza, dal fatto che ogni persona lavora per la costruzione della comunità cristiana; che ogni persona non si ritiene indispensabile per portare avanti un servizio, ma ha compreso che è lo Spirito Santo l’autore del bene e la vera guida di una comunità: questo è il senso delle parole evangeliche siate servi inutili. Vi garantisco che è una strada per essere cristiani felici. Auguro a tutti di essere cristiani felici, perché è l’unica maniera per portare a Cristo le persone in modo stabile e non fuochi di paglia.

Prima Lettura
1 Re 19, 4-8

In quei giorni, Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.
Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò.
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Alzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Salmo Responsoriale
Sal 33/34

R.: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Seconda Lettura
Ef 4, 30 – 5, 2

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.
Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Vangelo
Gv 6, 41-51

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

VinFlix

VFO