Esodo 16,2-4.12-15;
Salmo 77;
Efesini 4,17.20-24;
Giovanni 6,24-35
Lectio
L’Esodo propone il tema che è il Signore a guidare il popolo verso la terra promessa. Se questo segue la volontà di Dio, che gli ha fatto sconfiggere Faraone, il cammino sarà facile, altrimenti sarà un cammino difficile.
Seguire un Dio che non ha raffigurazioni come gli dei dei popoli vicini è fatica. Infatti è fatica seguire un Dio che vuole far ragionare coloro che lo seguono. Infatti Israele mormora alle prime difficoltà: è meglio mangiare ed essere schiavi, che morire di fame ed essere liberi!
L’omologarsi con le masse, con il pensiero della maggioranza, è stata una tentazione contro cui hanno dovuto cimentarsi anche le prime comunità cristiane. L’autore della lettera agli Efesini ricorda a quella comunità gli impegni assunti nel battesimo, con il quale si diventa uomini nuovi, cioè persone che regolano la loro vita quotidiana secondo la logica del vangelo.
È proprio a tale logica che Gesù invita a convertirsi. Infatti la folla lo seguiva per interesse. Egli invece cerca di far loro comprendere che il vero cibo che da senso alla vita umana è quello di compiere la volontà del Padre.
Celebrare l’Eucaristia, infatti, è dire – con parole e gesti che, ogni giorno, si cerca di compiere la volontà del Padre.
Meditatio
Anche oggi, come in tutte le epoche storiche le persone sono tentate di allinearsi, cioè di pensare che la verità sia quella relativa al pensiero della maggioranza. È un modo di ragionare non degno della persona umana, tanto più del cristiano.
La prima lettura ci ricorda come questa tentazione sia subdola. Talmente subdola che a volte sembra che non assecondarla significhi andare contro i diritti della persona umana: in Egitto eravamo schiavi ma si mangiava!
In Egitto gli Ebrei si erano omologati: l’importante era mangiare, non creare problemi a chi comandava, in breve farsi gli affari propri. Così le masse hanno vissuto nei secoli. Ma queste, ho scritto altre volte, non interessano a nessuno, perché sono plagiabili.
Il cristiano deve essere una testa pensante: non deve cedere né all’integralismo cattolico, dove ragiona il Movimento al posto della persona in modo che nasca un’ideologia religiosa e neppure all’integralismo laico in cui è la maggioranza parlamentare che afferma ciò che è giusto o sbagliato: es. pensiamo ai matrimoni gay e a tutto ciò che ci gira intorno: nasce l’ideologia laica.
Il cristiano deve guardarsi dall’ideologia e compiere la volontà del Padre, a costo della reputazione, e anche della vita, perché questa non è tolta ma trasformata.
Buona domenica.
Prima lettura
Es 16,2-4.12-15
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne.
Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
Salmo responsoriale
Sal 77
R.: Donaci, Signore, il pane del cielo.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.
Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.
L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.
Seconda lettura
Ef 4,17.20-24
Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
Vangelo
Gv 6,24-35
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
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