Seconda domenica di Pasqua Domenica in Albis o della Divina Misericordia di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Apr 16, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Atti 4,32-35;
Salmo 117;
1Giovanni 5,1-6;
Giovanni 20,19-31

Lectio e meditatio.

Questa seconda domenica di Pasqua, seconda perché il Tempo pasquale si apre con la Celebrazione del Triduo santo, è denominata in albis, perché i nuovi battezzati, in questa domenica, deponevano la veste bianca, che avevano indossato durante la veglia pasquale, quando erano risaliti, dopo l’immersione battesimale, dalla parte opposta del fonte. La veste bianca era un segno ulteriore che confermava che, con il battesimo, la persona diveniva nuova creatura, perché s’impegnava ad impostare la propria vita secondo la logica del vangelo.
Questo significava che il nuovo battezzato s’impegnava a vivere nella comunità cristiana, perché il cristianesimo, che non è una religione, ma un modo di impostare la vita, è stato creato dal Signore come un modo di vivere comunitario. Infatti Gesù ha fondato il nuovo popolo, su 12 persone, perché 12 erano le tribù d’Israele, su cui era strutturato il vecchio popolo di Dio.
Nel nuovo popolo il cristiano esprimerà i doni che lo Spirito Santo gli ha dato, ponendoli a servizio dei fratelli e riconoscendo in essi il Signore risorto. Egli si guarderà bene dal compiere l’errore dell’apostolo Tommaso che raffigura coloro che cercano il corpo umano di Gesù di Nazareth.
Il cristiano non cerca il corpo umano di Gesù, perché sa che questo non serve più al Risorto.
Nelle apparizioni narrate dai vangeli, che non dimentichiamo che sono catechesi e non cronache di fatti, secondo la nostra cultura, l’autore del brano vuol mettere in luce che:

il Risorto è la stessa persona che è stata crocifissa, questa sottolineatura era fondamentale al tempo di Gesù, perché questi poteva essere accomunato ad una delle tante divinità pagane (Giove, Saturno, Mercurio ecc..). Le comunità cristiane intendevano chiarire che il risorto era stato realmente un essere umano. Questo fece molta difficoltà ad essere creduto nel mondo greco – romano;

il Risorto s’incontra nella comunità riunita, nel giorno del Signore (la domenica) allo spezzare del pane: nell’ascolto della Parola e nella frazione del pane;

il Risorto s’incontra nella comunità che si pone al servizio dello Spirito Santo che le fa cogliere il Risorto che percorre le nostre strade nel volto dei fratelli, in special modo i poveri.

Ecco la Chiesa che vive nel mondo, sorretta dallo Spirito che la guida, la protegge contro il male che esiste all’esterno e all’interno di essa. Ecco perché la Chiesa è la casa fondata sulla roccia che è Cristo.
Buona domenica.

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