Isaia 60,1-6;
Salmo 71;
Efesini 3,2-3.5-6;
Matteo 2,1-12
Lectio
I vangeli dell’infanzia di Cristo non vogliono dirci come è nato Gesù, ma bensì chi è colui che è nato. Anche in questo brano c’è la stessa logica.
Infatti Gesù è colui a cui Erode da la caccia; Gesù è colui che sarà crocifisso e rifiutato dai capi del popolo ebraico. Egli però è stato accolto dagli umili d’Israele e dai pagani, che sono raffigurati dai Magi. I popoli pagani riconoscono la divinità di Gesù di Nazareth, diventano cristiani e lo testimoniano ai popoli.
La chiesa, ora costituita da tutti i popoli è la Gerusalemme di cui si parla nel brano della prima lettura tratto dal libro del profeta Isaia.
Meditatio
La chiesa è costituita da tutti i popoli della terra. Praticamente è l’unione delle chiese locali (= le diocesi), che a loro volta di dividono in parrocchie e chiese particolari (gli ordini e le congregazioni religiose).
Questa è la cattolicità (= l’universalità) della chiesa. È di questa cattolicità che i cristiani sono parte.
Sottrarsi a questo e rifiutare gli altri, o perché sono poveri, o perché sono rifugiati, oppure perché non appartengono al gruppo/movimento ecclesiale, è misconoscere la chiesa. Non possiamo inserire i Magi nel presepio, perché diremmo una grande bugia, se avalliamo questo modo di agire.
Infatti il termine Epifania, che significa manifestazione, è la solennità in cui noi celebriamo la manifestazione del Signore alle genti.
Alle genti, cioè a tutti. Questo pone al bando, nella chiesa, il settarismo e l’integralismo. L’attuale pontefice, con il suo programma, combatte questi due mali gravi che affliggono la chiesa, a causa del movimentismo integralista che, in questi ultimi quarant’anni hanno messo le mani su parrocchie e congregazioni religiose, allontanandole dallo spirito del Concilio Vaticano II, portandole all’estinzione dei carismi.
Buona domenica.
Prima lettura
Is 60,1-6
Dal libro del profeta Isaìa
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Salmo responsoriale
Sal 71
R.: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Seconda lettura
Ef 3,2-3.5-6
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Sequenza
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 5 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 18 febbraio.
L’Ascensione del Signore, il 17 maggio.
La Pentecoste, il 24 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 29 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.
Vangelo
Mt 2,1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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