Immacolata concezione della Beata Vergine Maria Solennità Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Dic 7, 2014 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Genesi 3,9-15.20;
Salmo 97;
Efesini 1,3-6.11-12;
Luca 1,26-38

Lectio

Il racconto della nascita di Gesù, narrato da Luca e da Matteo, ricalca lo schema dei racconti delle grandi nascite riportate nei libri dell’Antico Testamento: la nascita di Isacco; la nascita di Samuele; la nascita di Sansone; la nascita di Giovanni di Battista.
Lo schema comune si delinea attraverso una coppia o una donna in difficoltà ad avere figli, che di conseguenza è disprezzata in Israele, perché la sterilità era considerata una punizione per i peccati commessi, che prega Dio e questi concede di partorire un figlio che sarà grande nel popolo santo di Dio e lo guiderà nel seguire la sua volontà.
Anche la nascita di Gesù segue lo stesso schema: è scelta una ragazza del popolo una sconosciuta, sposata ad un falegname. Questi vivevano nell’ultimo paese dell’ultima provincia romana: la Palestina e il paese era Nazareth.
Questo ricorda la logica del vangelo: i primi saranno ultimi e gli ultimi i primi.
Maria è l’immagine del cristiano che ascolta la Parola, la medita nel proprio cuore e la mette in pratica.
Come segno dell’intervento di Dio a Maria si mostra Elisabetta: una sterile, avanzata in età: allora poteva avere non più di trent’anni, si viveva poco…..le donne partorivano giovanissime: 14/16 anni!

Meditatio

Noi siamo cristiani che, quotidianamente ascoltano la Parola, la meditano nel proprio cuore e la mettono in pratica? Siamo come Maria attenti alle necessità degli altri, specialmente dei poveri, di coloro che non hanno voce? Come Maria subito ci muoviamo per compiere la volontà del Padre?
Sappiamo, come Maria cogliere la presenza di Dio nel silenzio della vita quotidiana, oppure ci illudiamo di averlo trovato nei luoghi in cui si accalca la folla? In cui si dice che si accadano eventi eclatanti?
La vita di Maria di Nazareth, che ha vissuto come sposa e madre la quotidianità, senza eventi straordinari; che ha vissuto accanto a Gesù e Giuseppe, c’insegna che il vero volto di Dio, quello di Padre, si scopre proprio in questo modo.

Buona festa.

Prima lettura
Gen 3,9-15.20

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Salmo responsoriale
Sal 97

R.: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Seconda lettura
Ef 1,3-6.11-12

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Vangelo
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

VinFlix

VFO