Mercoledì delle Ceneri Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Mar 4, 2014 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Gl 2,12-18;
Sal 50;
2Cor 5,20-6,2;
Mt 6,1-6.16-18

Lectio

La logica del vangelo è fondamentalmente diversa da quella degli scribi dei farisei e dei dottori della legge. Questi s’impegnavano nella pratica della carità, ma lo scopo non era quello di manifestare l’amore di Dio verso i poveri. Diremmo oggi che la carità dei grandi in Israele mirava alla gloria, all’apparire. Loro dovevano apparire bravi davanti alla gente.
Per cui la carità era un mezzo per alimentare la loro grandezza.
Ora di fronte a Gesù, che non ebbe paura di smascherare questo imbroglio, si scatenò la loro violenza, che culminò nella passione e morte del Signore. Gesù aveva denunciato, con la sua vita che scribi, farisei e dottori della legge si laceravano le vesti e non il cuore. Essi non volevano riconciliarsi con Dio, perché pensavano di essere giusti e di non aver nulla da farsi perdonare.

Invece, il vangelo propone l’atteggiamento contrario a quello degli scribi, dei farisei e dei dottori della legge. Si tratta del modo di vivere del il cristiano che ha incontrato il Risorto e ha compreso che la carità che compie non è opera sua ma dello Spirito santo. Il cristiano che ha incontrato il Risorto compie la carità per amore e cerca, non il suo bene, ma quello dei fratelli.

Meditatio

Domani inizierà la santa Quaresima. Sento già alcune considerazioni: oggi la quaresima non è più quella di una volta, quando si digiunava sul serio, si facevano penitenze e fioretti varii ecc…

La quaresima liturgica (quella che inizia il mercoledì delle ceneri e termina il mercoledì santo) è un segno che c’invita a verificare il nostro cammino cristiano: come vivo i momenti tristi? Li accolgo dalle mani di Dio, secondo l’esempio di Cristo nella sua passione?

Scelgo la via stretta? Quella della verità, del coraggio, del saper prendere – come cristiano – le mie responsabilità? Oppure con la scusa del perbenismo, del buonismo, del voler mettere tutto a tacere, sistematicamente mi pongo dalla parte del più forte e lascio che si continuino a perpetrare, soprusi, ricatti, angherie, scelgo la via larga?

Scelgo la via larga di fronte a situazioni d’ingiustizia e d’incuria essendo un pauroso e mollo la presa, lasciando che i fratelli, che si sono esposti nel nome del Signore subiscano ogni sorta di rappresaglia?
Quale testimonianza offriamo ai giovani?

Invece, se scegliamo la via stretta la luce del Signore risplenderà: se noi – testimoni del Risorto – non abbiamo timore di agire di porre in luce tutto quello che offende il volto di Dio nei poveri, qual’ora questi diventino strumenti per accrescere il prestigio di chi dovrebbe servirli, mentre si serve di loro, per accrescere la sua fama di persona buona e servizievole e, nello stesso tempo, non li educa all’ordine, all’igiene a rispettare le regole del paese in cui vivono, ponendoli in cattiva luce agli occhi del quartiere.

Ci sono anche altre persone che scelgono la via larga: si servono dei poveri per poter e fare e disfare a proprio piacimento, senza la collaborazione e il parere di coloro che dovrebbero collaborare nel servizio della carità a nome della chiesa. Queste persone sono i ricchi che il vangelo che abbiamo sentito proclamare lunedì scorso biasimava. Infatti si tratta coloro che fingono di essere poveri e hanno sempre in bocca la povertà. Ma in realtà sono quelli che hanno molti beni, hanno il cuore pesante, perché si sono appropriati del sevizio che fanno, che è diventato potere: sembrano colombe, ma in realtà sono lupi rapaci. E questo traspare ogni volta che è posto in discussione il loro servizio: diventano violenti verbalmente e, se potessero anche manualmente. Per capire meglio, nelle comunità religiose sono i cosiddetti inamovibili!
Invece all’interno dei gruppi ecclesiali si tratta di coloro che hanno scambiato il servizio con il potere, mascherandolo con la carità pelosa.

Vivere una quaresima seria è, per un cristiano che ha incontrato il Risorto, l’impegno affinché nella Chiesa la carità non venga usata per la propria gloria; questo è anche lo smascherare e l’aiutare i veri ricchi che, nelle nostre file, si mascherano da poveri, per fare il loro interesse e non quello dei fratelli che sono poveri davvero.

Auguro a tutti una sante quaresima.

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