Natale del Signore Meditazione di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Dic 27, 2013 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Papa Francesco ha invitato la curia romana, ma anche ogni cristiano, all’obiezione di coscienza verso un modo di vivere impostato sulle chiacchiere.

Quando ho sentito dalla viva voce del papa l’invito ai curiali all’obiezione di coscienza verso le chiacchiere, ho pensato che l’ambiente clericale e quello dei buoni cristiani avrebbe potuto interpretare il messaggio come una conferma del loro modo di fare. Infatti in questi ambienti si definiscono chiacchiere, ciò che invece è critica costruttiva: avvertire un problema, attivarsi per risolverlo; cercare di ascoltare il parere di tutti con la stessa attenzione; essere liberi per accorgersi del male circolante dalle vere chiacchiere; saper affrontare e cercare di correggere coloro che, all’interno e fuori della chiesa, si servono delle cose, anche le più sante, per emergere, per affermare se stessi, e questo accade anche nel servizio dei poveri, infatti nel pensiero di san Vincenzo c’è che tutti possono dare un pane e un brodo ma…..vediamo come i grandi della terra si servono delle masse per i loro guadagni, in Italia ne abbiamo ogni giorno la prova!

Ebbene: il papa non intendeva certo ridare vita a quel sistema, di cui sopra ho scritto, mentre lui – ogni giorno, con fatti e parole cerca di distruggere -. Papa Francesco parla dell’obiezione di coscienza verso le chiacchiere che tentano di contrastare l’operato dello Spirito santo: erano le chiacchiere che, nell’Antico Testamento, rivolte contro i profeti giunsero fino alla loro eliminazione fisica. Erano le chiacchiere che, nel Nuovo Testamento, hanno colpito Gesù fino a condurlo alla crocifissione, erano le stesse che hanno colpito gli apostoli e, per primo, Paolo conducendoli al martirio.

Sono le stesse chiacchiere che, anche oggi, colpiscono il papa e tutti coloro che operano per distruggere il sistema clericale che, fino a qualche mese fa aveva portato la chiesa molto in basso….
È quel sistema che ha coperto sistematicamente gli scandali, perché un vescovo o un superiore provinciale o generale, non perdessero la faccia e la stima di fronte alla società che conta, civile o ecclesiastica; è quel sistema che, per coprire i propri errori, con lo scopo di mettere tutto a tacere concede la buona fede ai testimoni che, con carità, senza temere di perdere la fama, per il bene della chiesa hanno posto il luce una situazione difficile.

Sono le stesse chiacchiere che, con la scusa del volersi bene, dell’essere uniti, nascondono la paura e la vigliaccheria del buon cristiano, che non rischia mai a favore del povero, di colui che non ha voce e permette che coloro che hanno preso la carità come via per affermarsi, compiano ogni genere di sopruso, nei confronti dei poveri e dei loro collaboratori.

È nei confronti di questo modo di fare che il papa ha invitato a fare obiezione.

Un Natale cristiano sarà sempre di più così nella misura in cui il sistema clericale e del buon cristiano tenda sempre di più a scomparire nella chiesa.

Auguri per un Natale cristiano.

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