Isaia 2,1-5;
Salmo 121;
Romani 13,11-14;
Matteo 24,37-44
Lectio
Un punto fondamentale da tenere sempre presente, per la comprensione degli scritti contenuti nel Nuovo Testamento è che la prima generazione cristiana era convinta che il Signore sarebbe tornato, per il giudizio universale in capo alla loro generazione. Anche il brano in questione e la seconda lettura sono redatti, tenendo conto di questo genere letterario. Invece l’autore del brano, tratto dal profeta Isaia, sogna il giorno in cui tutti i popoli si convertiranno al Dio d’Israele e Gerusalemme, la città di Dio, sarà la meta di ogni persona che – accolta la fede d’Israele – verrà a Gerusalemme per incontrarsi con il Dio dei padri: Abramo, Isacco e Giacobbe.
Il profeta Isaia, senza rendersene conto, parla della prima, della seconda e della terza venuta di Cristo.
Meditatio
Con i primi vespri, che celebreremo la sera del sabato 30 novembre, si aprirà il nuovo anno liturgico 2013 – 2014.
Rivisitiamo l’anno liturgico. Questo è un periodo di tempo che inizia con la prima domenica di Avvento e termina con la 34ma domenica del Tempo Ordinario, in cui si celebra la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo re dell’Universo.
A che cosa serve l’anno liturgico? L’anno liturgico serve affinché il cristiano, che è parte della Chiesa, che si realizza nelle singole chiese locali (= Diocesi), a loro volta divise in comunità locali (= parrocchie) e comunità religiose, possa continuamente confrontarsi con la parola di Dio, per vedere se la sua vita è consona al vangelo. Questo comporta delle verifiche. Tali verifiche si attuano nei vari tempi liturgici: Avvento; Natale; Quaresima; Pasqua; Tempo Ordinario.
Qual è la verifica a cui siamo sottoposti in avvento?
La verifica è questa: il Signore viene: quando? Ogni giorno. Dove? Nel volto del mio prossimo e in modo particolare in quello dei poveri, degli ultimi, degli infermi: lo accolgo?
Ecco, nel tempo di avvento dobbiamo verificarci su questo punto e chiederci in quale percentuale noi – ogni giorno – accogliamo il Signore. Teologicamente questo si chiama la seconda venuta del Signore. Infatti c’è una prima venuta: quella nella storia. Poi segue una seconda venuta: il Risorto è presente: nella celebrazione dell’eucaristia (pane, vino, parola proclamata e assemblea celebrante), nel volto del prossimo, in modo speciale nell’ultimo, nel povero, nel malato. La terza venuta, si può dividere in due momenti, quello del termine della vita umana del singolo, in cui – entrando in paradiso, grazie all’amore gratuito del Padre – ogni persona incontrerà Cristo nella sua gloria e quello in cui terminerà il cosmo (la fine del mondo).
Auguro a tutti di poter verificare la propria vita cristiana, secondo quanto ci è richiesto, ogni anno, nel tempo di avvento.
Buona domenica.
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