mos 6,1а.4 – 7
Dal Salmo 145
1 Timoteo 6,11 16
Luca 16,19 – 31
Lectio
Al tempo di Gesù, in Israele, si pensava che, più una persona fosse ricca ed in salute più era benedetta da Dio e il contrario.
Il popolo di Dio si era scordato l’ammonimento dei profeti che, come scrive il profeta Amos, affermano che la giustizia nei confronti del povero è un dovere e anche l’onestà nel commercio e in tribunale.
Amos sostiene che una delle cause della deportazione in Babilonia è stata quella della disonestà e dell’avidità dei ricchi.
Il ricco di cui parla il vangelo non è condannato perché tale, ma perché ha usato male le sue ricchezze: è stato avido e non ha avuto compassione di Lazzaro.
Questo suo stato gli ha annebbiato la vista del cuore, infatti non riesce più a cogliere la presenza di Dio nel quotidiano, cercando il miracolo. Ma, il vangelo osserva che il miracolo non serve per la fede, perché la fede è un’esperienza che nasce dal rapporto quotidiano con Cristo, presente nel prossimo, in modo speciale nei poveri.
Meditatio
L’attenzione al povero, l’attenzione al debole, a coloro che non contano è fondamentale per un cristiano, perché in queste persone c’è l’icona del Cristo povero ed umile.
L’attenzione a queste persone rende vera la celebrazione liturgica, cioè rende vere le parole ed i gesti che un cristiano compie, quando è parte dell’assemblea celebrante.
Non ha senso celebrare l’eucaristia alla domenica e disprezzare il povero. Come, per noi preti, non ha senso celebrare l’eucaristia, la liturgia delle Ore (il breviario), catechizzare, predicare e poi abusare dei poveri e poi essere preoccupati, non di chiedere loro perdono, ma di mantenere la fama ottenuta…
Fortunatamente i preti che vivono bene la loro vocazione, che sono per noi “modelli” da seguire sono molto di più di quelli citati sopra.
Coloro che sono in ascolto dei poveri, all’interno della chiesa, si immunizzano dall’arrivismo e dalla vanità, per seguire la strada che lo Spirito indica loro. Ecco perché san Vincenzo de Paoli, di cui venerdì abbiamo celebrato la festa (27 settembre), affermava che i poveri ci evangelizzano.
Buona domenica.
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