Apocalisse 11,19; 12,1-6.10
Salmo 44)
1Corinzi 15,20-26
Luca 1,39-56
Meditatio
In questa solennità della B.V.M. Assunta, ho preferito proporvi una breve meditazione su i Novissimi (= dal latino le cose ultime) cioè morte giudizio inferno e paradiso, anziché il metodo della Lectio e della Meditatio.
Maria assunta in cielo in anima e corpo, che cosa s’intende con questa frase?
Nel mondo antico, quando i cristiani parlavano della risurrezione, erano preoccupati di far comprendere ai loro contemporanei – i quali professavano i culti pagani dove si veneravano gli dei – che in paradiso non ci sarà una specie di persona, un qualcosa si indefinito spiritualmente, oppure un fantasma. In paradiso vivono le stesse persone che hanno condiviso con noi la vita umana. Noi saremo noi!
Ecco il significato dell’espressione risorto in anima e corpo!
Infatti non si parla di corpo umano, ma di corpo glorioso, cioè di uno stato di vita in cui non c’è più dolore, limite, difetto ecc….siamo nell’ordine di quella vita che abbiamo sempre sognato di vivere: questo è il paradiso, che non è un luogo, ma uno stato di vita.
Se in paradiso ci fosse il corpo umano, questo necessiterebbe di un luogo, di uno spazio, di mangiare, di bere, di dormire e di tante altre necessità fisiologiche. Inoltre, quale corpo risusciterebbe? Quello con cui siamo giunti alla morte? Se così fosse interverrebbero alcune difficoltà ad es.: se una persona muore molto anziana, per tutta l’eternità dovrebbe vivere con il corpo di una persona anziana? Oppure un altro che decede durante l’infanzia? Ma…se una persona si fa cremare il corpo finisce in cenere e allora, così è anche di chi muore a causa di un’esplosione, di chi è divorato da animali…. Quale corpo risorgerebbe se questo non esiste più?
Allora si comprende che in paradiso la materia non c’è, ma ci saremo noi, proprio noi, così come c’è Gesù e Maria, i nostri cari che incontreremo e riconosceremo. In paradiso ci saremo con le nostre persone individuali, come c’è il Padre e lo Spirito Santo.
In paradiso ci andremo, non per il nostro merito: nessuno merita il paradiso, ma ci sarà donato perché Dio è Padre e noi siamo figli. Penso che i genitori comprendano questa logica di amore gratuito che essi vivono ogni giorno nei confronti dei loro figli.
Quando noi entriamo nella logica dell’amore del Padre, che ama noi, ma anche tutti gli uomini e desidera ardentemente che tutti siano nel suo paradiso, questo pensiero deve infondere nel cuore di noi cristiani tanta sicurezza e tranquillità.
Sicurezza e tranquillità di colui che ha compreso di essere strumento nelle mani di Dio che è l’operatore del bene che è nel mondo e della salvezza dell’umanità. Ecco perché la Chiesa non ha mai affermato solennemente che Tizio o Caio sia all’inferno. Questo significherebbe che l’amore di Dio in quella persona avrebbe fallito, chi si sentirebbe di affermare ciò?
Allora entra il ragionamento della libertà dell’uomo di rifiutare Dio; oppure il ragionamento che, coloro che hanno commesso atrocità devono essere puniti con l’inferno, altrimenti la giustizia di Dio….?
Tali ragionamenti mi infondono tanta tristezza. Come tristi e duri sono quei cristiani che sono ossessionati dalla paura che non esista il diavolo e l’inferno, sembra quasi che la loro fede dipenda da questo: sono i figli maggiori o i giovani ricchi di evangelica memoria, eternamente tristi e duri, specialmente nei confronti degli altri….!
Ma come si fa ad essere tristi? Hai scoperto che il Padre ti ama per quello che sei e che allo stesso modo ama tutti, che per lui il mondo è la realtà più cara che pian piano sta portando nella sua gloria, hai scoperto che andrai in paradiso, non per tuo merito, ma per l’amore gratuito di Dio: sii felice!!!! Hai trovato il tesoro nascosto nel campo…..non ostante il dolore ed i limiti di questa vita, tuoi e degli altri, sei già con Dio, sei già in paradiso. Sii un cristiano felice di compiere, come Maria, ogni giorno la volontà del Padre e questo insegnalo a gli altri.
Buona festa.
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