Prima domenica di Quaresima C, di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Feb 14, 2013 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Deuteronomio 26,4 – 10
Dal Salmo 90
Romani 10,8 – 13
Luca 4,1 – 13


Lectio

Il brano che narra le tentazioni di Gesù è prettamente teologico. Infatti, mentre il popolo ebraico soccombe alla tentazione e Dio deve venire in suo soccorso più volte nella storia della salvezza (prima lettura), Gesù è colui che vince le tentazioni e rimane fedele alla sua missione: compiere la volontà del Padre, che non è il pater familia di romana memoria, oppure il signore di ebraica memoria, ma è l’Abbà, il padre amoroso nei confronti degli uomini e della creazione. Gesù è lo sposo fedele della Chiesa, per questo la sposa non sarà mai soppressa dalle calamità.
Confessare la fede in Gesù Cristo è confessare la fede nel Dio Abbà che, tramite l’evento Cristo, ha creato un nuovo popolo santo: la comunità cristiana, in cui non esistono discriminazioni tra persona e persona (seconda lettura).

Meditatio

Al centro del brano evangelico c’è il comportamento di Gesù che non cede alla tentazione del potere, del denaro, della notorietà.
Quello che conta per lui è rimanere fedele al Padre. Questo è l’unico scopo della sua vita terrena. Infatti la sua predicazione è finalizzata a far conoscere il Padre, l’amore del Padre verso ogni persona.
Gesù è felice nell’adempiere tale missione. Gesù rinuncia a tutto. Rinuncia alla fama, infatti quando subisce il processo, prima di fronte al Sinedrio e poi di fronte a Ponzio Pilato, egli non solo perde la fama, rinuncia anche alla dignità di persona umana, tanto era sfigurato il suo aspetto, afferma il profeta Isaia.
Gesù è abbandonato dai suoi, sbeffeggiato dalla folla, Gesù è solo: rinuncia all’amicizia dei Dodici.
Egli potrebbe cadere nella tentazione di sentirsi abbandonato dal Padre: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Egli prova la notte oscura, ma non l’abbandono di Dio.
Egli riuscirà vittorioso proprio perché è rimasto fedele al Padre. E noi?
All’inizio di questa Quaresima a che punto ci troviamo? Siamo disposti a compiere la volontà del Padre?
Abbiamo qualcosa da perdere? La fama, l’onorabilità, il posto che occupiamo?
Possiamo affermare di essere le stesse persone che gli altri credono? Oppure…..abbiamo qualche scheletro nascosto nell’armadio?
In questa quaresima ci è offerta un’ulteriore possibilità di fare chiarezza su noi stessi, qual’ora non l’avessimo ancora fatta. Ci è offerta anche la possibilità di chiederci se siamo conformi alla volontà del Padre, oppure facciamo ancora parte di quel mondo in cui la verità è direttamente proporzionale alla fama costruita, al nome che si porta, alle amicizie di cui possiamo vantarci?

Buona quaresima.

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