Domenica fra l’Ottava di Natale Santa Famiglia Festa, di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Dic 29, 2012 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

1 Samuele 1.20 – 22.24 – 28
Dal Salmo 83
1 Giovanni 3,1 – 2.21 – 24
Luca 2,41 – 52

Lectio

La sacra famiglia, come tutte le famiglie osservanti della legge di Mosé, si recava una volta all’anno a Gerusalemme.
Nel caso descritto Gesù ha compiuto la maggiore età, egli è anche il simbolo del nuovo popolo (il numero 12), di cui è capo e membra: la comunità cristiana. Questa – per la sapienza del suo capo, metterà in scacco la tradizione ebraica e il tempio, perché Gesù è il solo che ha la vera autorevolezza, perché prima fece e poi insegnò, come affermò san Vincenzo de Paoli.
I genitori di Gesù simboleggiano tutti coloro che non hanno ancora compreso la sua identità, perché non lo hanno incontrato come Risorto. Anch’essi hanno dovuto intraprendere il cammino di riconoscimento del Signore come tutti i discepoli, per comprendere che lo scopo della vita di Gesù era quello di mostrare il volto del padre e compierne la volontà.
Egli è colui che compendia la storia della salvezza, perché ricorda che anche Abramo Sara e gli altri patriarchi compirono la volontà di Dio (2 Lettura).
Infine Gesù è colui che è stato preannunciato dai profeti e, anch’egli, nasce come i grandi d’Israele: Isacco, Samuele, Sansone, Giovanni Battista. Infatti lo schema della nascita di Gesù, narrato da Matteo e Luca, ricalca fedelmente quello delle grandi nascite della storia della salvezza (1 lettura).

Meditatio

Se noi scrutiamo con attenzione i testi della sacra Scrittura, notiamo che sulla santa famiglia riportano quasi nulla.
Però da quei pochi cenni, possiamo dedurne che, Gesù, Maria e Giuseppe hanno trascorso la maggior parte della loro vita a Nazareth, il paese di cui scribi, farisei e dottori della legge affermavano che da questo paese non sarebbe mai potuto uscirne qualcosa di buono, perché si trovava in Galilea, regione in cui non si osservava la legge in modo integrale, regione in cui si celebravano molti matrimoni misti, che costituivano un pericolo per la conservazione della razza. Ora Nazareth era ritenuto il paese peggiore della Galilea……
Gesù ha voluto vivere e, molto probabilmente – perché Betlemme è un luogo teologico – anche nascervi a Nazareth!
Gesù ha scelto l’ultimo posto già all’inizio della sua vita; ha scelto di vivere la vita quotidiana delle persone semplici, quella che vive la maggior parte di noi.
Egli, l’unica persona che poteva scegliere come e dove nascere, non ha scelto l’ambiente nobile e dei ricchi mercanti (nell’Israele del tempo di Gesù era molto forte la convinzione che il messia atteso dovesse nascere, o in una famiglia nobile o in una di ricchi mercanti).
Gesù non ha scelto di vivere in luoghi in cui ciò che conta sono i soldi e l’apparenza, in cui la persona vale per quello che possiede e non per ciò che è; Gesù non ha scelto di vivere in un ambiente dove la violenza, la prevaricazione e la menzogna, soverchiano la verità.
Questo ci deve far amare la vita semplice, umile e nascosta. San Vincenzo de Paoli affermava che il bene non fa rumore e il rumore non fa il bene.

Buona domenica.

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