Natività di san Giovanni Battista

Solennità

Di p. Giorgio Bontempi c. m.

Isaia 49,1-6

Dal Salmo 138

Atti 13,22-26

Luca 1, 57-66. 80

Lectio

La nascita di San Giovanni Battista segue lo schema delle

“grandi nascite” che hanno contrassegnato la storia d ‘Israele: Isacco, Samuele, Sansone ecc.., in cui appare la coppia o la donna in difficoltà, interviene il Signore e nasce un figlio che sarà un profeta o una guida per il popolo.

Il brano del vangelo vuole porre in risalto proprio questo concetto.

La logica giudaica è sconfessata: i primi saranno ultimi e gli ultimi i primi. Infatti da una coppia sterile, avanzata in età – questo da leggere non secondo la nostra cultura, 50 / 60 anni – Zaccaria ed Elisabetta avranno avuto una quarantina d’anni ma, per la loro cultura erano considerati anziani per mettere al mondo un figlio. Inoltre erano considerati maledetti da Dio perché Elisabetta era sterile: era la donna mai l’uomo a cui si imputava la sterilità .

Da questa coppia ormai relegata al margine del popolo Dio concede un figlio che ricoprirà il ruolo di precursore del Signore. Egli sarà ritenuto da Gesù il ” più grande tra i nati di donna.

Meditatio

Gesù, nella sua predicazione, non si riferisce al concetto di Dio che avevano gli antichi profeti ed il Battista: il Dio giustizia infinita, il vendicatore, colui che l’uomo deve temere.

Gesù però loda il coraggio di Giovanni nell’ammonire Erode ed i capi del popolo, pur sapendo che poteva rimetterci la vita.

La stima che Gesù ha di Giovanni, deve essere d’esempio per noi.

Il cristiano con rispetto ed attenzione per le culture e le opinioni altrui, deve annunciare con la vita e la parola il vangelo, sicuro che anche se dovesse rimetterci la vita, questa è relativa alla vita eterna, perciò quello che conta è andare in paradiso.

Buona domenica.