Seconda domenica di Quaresima B

da | Mar 3, 2012 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Seconda domenica di Quaresima B

Di p. Giorgio Bontempi c.m.

Genesi 22,1 – 2.9a. 10 – 13.15 – 18

Dal Salmo 115

Romani 8, 31b – 34

Marco 9,2 – 10

 

 

Lectio

 

L’episodio della Trasfigurazione del Signore è un’anticipazione della risurrezione. Il nucleo è quello di far notare, come Gesù di Nazareth sia in continuità con la storia della salvezza d’Israele: come Abramo e Mosè si reca sul monte questo, nel linguaggio biblico significa andare ad incontrare Dio. Il Dio dei Padri lo accoglie come il Figlio prediletto che compendia la Legge. Infatti sul monte egli colloquia con Mosè ed Elia, simbolo, l’uno della Legge e, l’altro dei Profeti.

Infine, come Abramo – nella prima lettura – compie la volontà del Padre: Abramo, accettando di sacrificare Isacco e Gesù accettando di scendere a Gerusalemme, per essere sottoposto alla passione e alla croce.

Cristo è il modello del cristiano che ha compreso che quando si compie la volontà del Padre, nulla potrà mai staccarci dal suo amore (2 Lettura).

Notiamo, inoltre, come i tre discepoli prima dell’incontro con il Risorto, non comprendono l’evento della Trasfigurazione.

 

 

 

Meditatio

 

«[…]facciamo tre tende, una per te, una per Mosé e una per Elia!» il vangelo commenta che Pietro “non sapeva che cosa dire”.

 

Infatti i Dodici non concepivano, come tutti gli ebrei un Messia sofferente, anche se questo era stato predetto dal profeta Isaia. Purtroppo ci si abitua al trionfalismo: siamo tanti, siamo forti economicamente e politicamente!

Questa immagine ci allontana dal vero volto di Cristo: colui che cammina verso Gerusalemme, dove sarà preso con inganno e processato perché accusato, tramite falsa testimonianza, di essere un bestemmiatore e reo di morte.

Gesù non è condannato, diremmo oggi, dai filosofi del pensiero post moderno o come affermano i movimenti ecclesiali integralisti, perché, anche se sono approvati, rimangono integralisti, dai nuovi modernisti!

 

Cristo è stato ucciso da coloro che si reputavano osservanti della Legge di Mosè; da coloro che difendevano l’ortodossia della fede, diremmo oggi, dai cosiddetti “migliori” o “cristianoni”, coloro che sono impegnati, con forza a scardinare l’errore; coloro che sono pronti a costituire le “legioni” del papa contro gli infedeli; coloro che riprenderebbero le armi per combattere i “nemici” della Chiesa e sterminarli: i nuovi John III Sobieski (17 agosto 1629 – 17 Giugno 1696), condottiero che sconfisse i Turchi a Vienna.

In fondo scribi, farisei e dottori della legge avevano lo stesso atteggiamento dei nostri movimenti ecclesiali integralisti, che si sono costruiti un volto di Dio che non è quello cristiano. “Facciamo tre tende” = comunione tra di noi e liberazione dagli altri!

 

Gesù, invece, si sedeva con gli ultimi, dialogava con tutti, scorgeva nel cuore di tutti, anche in quello del ladrone, che era accanto a lui sulla croce, l’opera dell’amore infinito del Padre.

Gesù non aveva nemici, infatti chiede perdono soprattutto per coloro che lo hanno crocifisso: scribi, farisei e dottori della legge.

 

Soltanto se è questo il volto di Cristo che coltiviamo nel nostro cuore e cerchiamo di imitare, incontreremo il Risorto. Altrimenti, come scribi, farisei dottori della legge ed i “cristianoni” sopra citati ci illuderemo, come coloro che sono condannati – nel brano di Matteo, relativo al giudizio finale -, di aver servito il Signore, mentre invece avremo servito l’ideologia.

 

Buona domenica e buona continuazione della santa Quaresima.

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