Solennità
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Apocalisse 7, 2 – 4.9 – 14
Dal Salmo 23
1Giovanni 3,1 – 3
Matteo 5,1 – 12°
Lectio
Le beatitudini sono un piccolo riassunto del vangelo. A loro volta si compendiano nella prima: beati i poveri di spirito…
Chi sono i poveri in spirito? Sono coloro che si preoccupano, ogni giorno di compiere la volontà del Padre. Sono i centoquarantaquattromila, citati dall’Apocalisse (ricordiamo che l’Apocalisse [che dal greco significa rivelazione] è un libro scritto per i cristiani di Roma che stavano patendo la persecuzione dell’imperatore, tra il 90 e il 120 d.C., in cui si afferma che, siccome la chiesa è fondata sulla roccia che è Cristo, nulla e nessuno potranno eliminarla), che rappresentano il popolo di Dio – la chiesa di tutti i tempi -.
Il povero in spirito è colui che ha sperimentato, com’è scritto nella seconda lettura l’amore gratuito del Padre. Questo significa essere santi, in questa vita, nell’altra – quella per cui si vive in questa, ci sarà donata dall’amore paterno di Dio. In paradiso vivremo quella vita che abbiamo sempre desiderato. Questo vale anche per i non credenti, per i violenti e per coloro che sprecano la vita umana. Anche loro, inconsapevolmente desiderano vivere la vita del paradiso.
Meditatio
Il povero in Spirito è colui che si preoccupa giornalmente di compiere la volontà del Padre. Questo significa seguire la logica del Signore Gesù. Una logica di servizio, di annullamento per gli altri, di ricerca della verità, senza paure o favoritismi.
Quando si parla di annullamento, non s’intende quel genere di annullamento della persona, che s’insegnava prima del Concilio Vaticano II, in cui non si doveva pensare a noi stessi, così da annullare la personalità. Quel genere di annullamento ha contribuito a formare, specialmente nei preti e nelle suore, persone immature, incapaci di sostenere il loro parere a viso aperto. Questa non è una condanna, è una constatazione.
Annullamento di sé, secondo il vangelo, significa proprio il contrario di quello che ho scritto sopra. È annullare la propria paura, il proprio egoismo, la preoccupazione di conservare la fama ed i primi posti.
È il coraggio della verità, anche se questa dovesse costare molto cara. È il coraggio di dire, quando è necessario, anche ai cosiddetti intoccabili: non ti è lecito!
Così fece il Battista di fronte ad Erode e Cristo nei confronti di scribi, farisei e dottori della Legge.
È il coraggio quotidiano di testimoniare che la vita non è tolta ma trasformata.
Buona festa.
i Santi hanno lottato contro le stesse nostre difficoltà,molti di loro hanno comesso le nostre stesse colpe,ma almeno non hanno dubitato,grazie alla fede si sono sollevati senza paura e più umili, dopo la loro caduta,non confidando più solo in loro stessi ma nel soccorso dell’aiuto dall’Alto,loro conservavano nei loro cuori la certezza assoluta che appoggiati a Dio,avrebbero potuto,la loro fiducia non li ha ingannati,eppure sono persone che hanno vissuto in tempi in cui la religione non era molto diffusa,ma l’amore di Dio ha preso dimora nel loro cuore e quando una persona si sente amata da Dio è capace di svolgere qualsiasi missione senza preocuparsi se a gli occhi degli altri puoi apparire una rivoluzionaria o peggio ancora una pazza,subentra la gioia quella gioia che altri non capiscono se prima non ne hanno fatto personalmente esperienza nell’incontro personale con li Signore risorto, io personalmente penso che la santità non è perfezione ma comunione, e ringrazio ogni momento il Signore per avermi lasciata libera di sbagliare,perchè attraverso gli errori mi ha dato anche la Grazia di riconoscerli e la forza di correggermi,con questo non è che mi dichiaro una santa,la strada è ancora lunga ancora non ho fatto niente di buono e quel niente che ho fatto l’ho fatto pure malema non dispero ci sono ancora delle persone che non hanno capito che l’annullamento di se, consiste nel rinnegare tutto cjò che è contrario alla legge del Vangelo,e sopratutto la stupidità della convinzione che col mutismo e la rassegnazione si aquistano meriti e riverenze da parte di chi già si sente sul piedistallo,a tutti piace di più apparire bravi per essere aplauditi dal mondo,che bello invece per amore di Gesò Cristo voler fare quello che non vuol fare nessuno, essere antipatica a molti per essere buona si perchè Gesù ci vuole buoni non bravi,