XXIII domenica del Tempo Ordinario A
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Ezechiele 33,1.7 – 9
Salmo 94
Romani 13,8 – 10
Matteo 18,15 – 20
Lectio
Il vangelo di Matteo espone come deve avvenire la correzione fraterna nella comunità cristiana: prima personalmente, poi di fronte ad alcuni, infine di fronte alla comunità, alla Chiesa. Ma se il fratello non si ravvede, perché i liniti del singolo, delle persone chiamate a testimoniare e della stessa comunità, sono d’impedimento al ravvedimento del fratello peccatore, questi sia considerato un piccolo, cioè una di quelle persone che, all’interno della comunità fanno più fatica di altri a seguire il vangelo (= pagano e pubblicano), per questo il piccolo dovrà essere affidato alla misericordia di Dio. Perché dove noi, come singoli o come comunità non riusciamo ad arrivare, arriva l’amore del Padre.
Inoltre la comunità cristiana se è secondo la volontà del Padre, anche le sue decisioni saranno da Lui approvate. Infine questo metodo vale anche per la preghiera: il cristiano deve chiedere soltanto di poter compiere ogni giorno la volontà del Padre. Allora otterrà sempre ciò che chiede.
Meditatio
La correzione fraterna è un punto molto difficile da mettere in pratica,perché sottintende tatto e carità da colui che deve porla in atto, ed ascolto ed umiltà da parte di chi la riceve.
Spesso non riusciamo a convincere dell’errore i fratelli, i motivi sono molti: i nostri limiti, l’arroganza altrui, la non disponibilità ad ammettere i propri limiti ed errori, specie quando si tratta di persone che si sono costruite una fama. Nella chiesa possono essere le cosiddette persone spirituali…….!!
Allora si affidano alla misericordia di Dio. Soltanto questa sa come dove quando far ravvedere anche i più riottosi.
Il secondo punto è quello riguardante la volontà del Padre: il cristiano e la Chiesa devono avere l’assillo quotidiano di compiere tale volontà, soltanto così potranno rendersi conto della presenza dello Spirito e del Risorto, per vivere sereni anche nelle difficoltà.
Buona Domenica.
Bella meditazione p Giorgio,ammiro la sua semplicità,tipica del carisma dei padri missionari Vincenziani,mi piace sopratutto la parte dove dice che “il Cristiano deve chiedere soltanto di poter compiere ogni giorno la volontà del Padre,allora otterrà sempre quello che chiede,a questo punto occorre domandarci di continuo(lo dico a me stessa)se quello che diciamo cerchiamo e attendiamo nella preghiera,lo facciamo realmente nel nome di Gesù in conformità con i suoi comandamenti,se vogliamo vivere Dio nella preghiera e nella vita di ogni giorno,dobbiamo sentirci poveri e bisognosi della Sua Misericordia,e deve esserci in noi tanta Carità,lo stato di Carità che deve essere continuamente nutrito con la preghiera la Parola di Dio i Sacramenti che ci danno la Grazia spirituale che ci permette di affrontare con coraggioso impegno qualsiasi situazione senza disperare,il Signore ci pone di fronte delle situazioni che da principio umanamente ci fanno rabrividire,la prima reazione è quella di dire io non posso farci niente e di fuggire dalla responsabilità lasciando per terra che i crocifissi vengano pure calpestati comportandoci da vigliacchi per paura di affrontare le conseguenze dei potenti ,in passato io l’ho fatto più di una volta,ma poi mi sono resa conto che questo comportamento mi toglieva la pace, non riuscivo più a sentire il Signore Risorto.Praticare la correzione fraterna non è mai facile e senza sofferenza,e questa è una verità rivelata e il profeta Geremia ce lo insegnama ma anche le tante esperienze di vita vissuta.Tante volte ne ho fatto esperienza e di fronte all’ ingiustizia sopratutto nei confronti dei più deboli l’impeto ha preso il sopravento anche contro la mia volontà,non manco mai di pregare il Signore perchè consoli e converta Lui la persona che in qualche modo è sofferente per causa del mio impeto, per me chiedo una buona dose di Santa indifferenza,e se cosi piace al Signore con il Suo aiuto sia fatta la Sua volontà! il più delle volte a distanza di tempo mi rendo conto che con queste persone nasce una profonda e sincera amicizia ma sopratutto un cammino di amorosa e intensa correzione fraterna reciproca,ogni volta è un’esperienza nuova , che mi stupisce e ne sono certa non finirà mai di stupirmi!!!Come è meraviglioso il nostro Dio,come sarebbe bello se ogni Cristiano comprendesse che la vita assume un’altro sapore quando affida la propria vita a Dio e con fiducioso abbandono si lascia guidare, che gioia poter dire dal profondo del cuore desidero tanto che Tu Sia contento di me come io lo sono di Te! e per questo preghiamo!!!
Sia Lodato Gesù Cristo