XX Domenica del Tempo Ordinario A

da | Ago 13, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

XX Domenica del Tempo Ordinario A
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Isaia 56,1.6 – 7
Dal Salmo 66
Romani 11,13 – 15.29 – 32
Matteo 15,21 – 28

Lectio

I vangeli sono scritti molto polemici riguardo alla tradizione giudaica. Questa pericope (= brano) esprime appieno questo sentimento.
La donna cananea è ritenuta, dalla tradizione giudaica, un “cane”, perché non appartenente alla razza privilegiata d’Israele, inoltre, il suo essere donna, la relega in un ruolo di secondo piano.
L’evangelista vuole mettere in luce come, mentre Israele rifiuta il Cristo, questi è accolto e adorato dai pagani. Non dobbiamo dimenticare che i vangeli sono redatti tre gli anni 60 – 80 dopo la morte e risurrezione del Signore e le lettere di san Paolo (45 – 55) erano già state scritte ed i pagani già ammessi al battesimo, come leggiamo nella seconda lettura.
Quindi torna alla mente la frase evangelica: gli ultimi saranno primi e i primi ultimi.
La prima lettura tratta del problema degli stranieri convertiti al giudaismo. Isaia afferma che questi, una volta circoncisi, se osserveranno i precetti della legge mosaica, saranno graditi al Signore, come coloro che sono nati nel popolo d’Israele.
Isaia non può ancora ragionare con la logica evangelica, però parla dell’universalità del popolo di Dio, a cui tutti possono prendere parte, rispettandone le condizioni previe.

Meditatio

Ricordare che il Padre è Padre di tutti, non fa mai male alla salute dei cristiani, perché è ricordare il vero volto di Dio: Dio è amore.
In un periodo di cambiamento storico, molto lungo, qual è il tempo in cui viviamo, la tentazione di vedere la Chiesa come un insieme di gruppi ecclesiali chiusi al loro interno e armati fino ai denti verso l’esterno è grande. Ma questo non è il vero volto della Chiesa.

Il vero volto è quello di una comunità aperta a tutti, di cristiani felici, che si rendono conto che tutto quello che hanno lo hanno ricevuto in dono, per questo debbono farne parte agli altri: questa è la vera porta stretta.

È facile scambiare la porta stretta con la porta larga. Infatti il sorgere anche di gruppi devozionali, che portano avanti una spiritualità pseudo mariana, rifacendosi a digiuni e preghiere, in cui la Vergine Maria, in pratica, prende il posto di Dio, conduce a scambiare le due porte. Questi gruppi devozionali adorano la Madonna in modo pagano ed eretico, perché la Vergine Maria non si adora, si venera, si adora soltanto Dio. Questi vedono il mondo come il regno del male; le persone che non aderiscono a questi gruppi come votate alla dannazione. Il loro rigorismo morale confonde coloro che fanno fatica a vivere la fede e che hanno bisogno di qualcuno che ragioni al posto loro e aderiscono.
Anche le “cosiddette” conversioni sarebbero da verificare, nel senso di vedere se si sono convertiti al Padre o alla caricatura di dio, offerta dal gruppo.

Tutto questo ragionamento ha lo scopo di far riflettere: Dio è amore. Dio ama soprattutto coloro che sono in difficoltà: i lontani, quelli che fanno fatica ad arrivare alla fede.
Dio è genitore e parla al cuore di tutti, vicini e lontani. Egli desidera fermamente che l’umanità di tutti i tempi entri nel suo Paradiso. E noi? E la Chiesa? Siamo strumenti nelle sue mani, strumenti del suo amore! Non dimentichiamolo mai: strumenti, solo strumenti!! Non siamo noi i gestori della Salvezza.
Questo è il vero volto di Dio. Quando desiderate verificare un gruppo ecclesiale, devozionale, una conversione, accertatevi di controllare quale volto di Dio presentano e da questo capirete se vale la pena seguire quel cammino oppure no.

Buona domenica.

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