XIX domenica del Tempo Ordinario A
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
1 Re 19,9°.11 – 13°
Dal Salmo 84
Romani 9,1 – 5
Matteo 14,22 – 33
Lectio
Gesù sale sul monte dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, nel linguaggio biblico questo atteggiamento significa che egli va ad incontrarsi con Dio, che è il vero e il solo autore della moltiplicazione del cibo.
Inoltre l’autore del vangelo di Matteo pone la domanda chi può camminare sulle acque? Solo Dio. Dunque se Gesù di Nazareth cammina sulle acque, egli è Dio, che può far cessare il vento e la furia delle acque. La titubanza di Pietro è la caratteristica del discepolo che non ha ancora incontrato il Risorto.
Nella persona di Gesù, nell’umiltà del figlio del falegname, di una persona qualunque, Dio si è incarnato. È lo stesso Dio che si è fatto presente ad Elia nel vento leggero. Questo sta a significare che Dio si presenta nella quotidianità della vita e che ci ama come un padre.
Meditatio
Gesù sale sul monte in solitudine: ogni vero mistico ha questo atteggiamento, perché comprende che è Dio l’autore dei prodigi compiuti.
Nella storia della mistica cattolica, questa è una caratteristica comune ai veri mistici, i quali si nascondono, non vogliono assolutamente la pubblicità e non fanno parlare Dio o la Vergine Maria quotidianamente ad ore precise.
Il vero mistico sa che è servo inutile e che il suo posto è l’umiltà e il nascondimento. Non dimentichiamo che il Cristo ha vissuto per 30 anni nel completo anonimato nell’ultimo paese dell’ultima provincia dell’Impero romano.
Anche Elia ci ricorda che Dio si fa presente nel vento leggero = nella quotidianità della vita e non in altre maniere.
Buona domenica.
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