Pentecoste

da | Giu 11, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Solennità

Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Atti 2,1 – 11

Dal Salmo 103

1 Corinzi 12, 3b – 7.12 – 13

Giovanni  20,19 – 23

Lectio

Il primo giorno dopo il sabato è il giorno del Signore, quello in cui la comunità radunata celebra l’eucaristia, in cui s’incontra il Risorto, che è la stessa persona che ha subito la morte di croce e che invia alla sua Chiesa lo Spirito consolatore. È lui che rende la comunità cristiana in grado di poter riconoscere il Risorto. Questa comunità alla quale è conferito dal signore il potere di legare e di sciogliere i peccati degli uomini tutte le volte che essa sarà in sintonia con la volontà del Padre.

La descrizione della Pentecoste compiuta dall’autore degli Atti degli apostoli è del genere letterario dell’epica. Infatti questi intende dimostrare come, con la discesa dello Spirito sulla comunità cristiana riunita, questa sia in grado di annunciare il vangelo alle diverse culture che erano presenti in Gerusalemme, per onorare la Pentecoste ebraica. Ormai, dopo la risurrezione, chiunque potrà appartenere alla Chiesa e potrà udire nella propria lingua la voce di Dio..

In questa Chiesa lo Spirito Santo è il fondamento, perché è colui che dona ai cristiani i vari carismi per l’utilità comune, al fine di costruire, di edificare la comunità.

Meditatio

La Pentecoste è una festa ebraica cristianizzata, per dimostrare la continuità tra l’antica e la nuova alleanza. Per dimostrare che Gesù di Nazareth, morto e risorto era il Messia, colui che è stato annunziato dagli antichi profeti e quindi in sintonia con il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.

Noi oggi dobbiamo essere convinti che lo Spirito Santo guida la Chiesa, che l’ha guidata nel passato e la guiderà nel futuro.

Noi oggi dobbiamo essere convinti che tutto il bene compiuto nella Chiesa e nel mondo è opera dello Spirito Santo, che si serve di tutto e di tutti per parlare all’umanità.

Noi oggi dobbiamo essere convinti che nessuno, all’interno della Chiesa ha il monopolio dello Spirito Santo, ma a ciascuno è stato offerto un dono da porre al servizio della Chiesa e del’umanità.

Noi oggi dobbiamo essere convinti di essere gli strumenti nelle mani dello Spirito Santo, strumenti che egli userà al momento opportuno. Soltanto così costruiremo la nostra casa sulla roccia che è Cristo. Altrimenti ci illuderemo sull’onda del siamo tanti, siamo forti, siamo economicamente solidi, senza accorgerci che la nostra casa è costruita sulla sabbia e quindi destinata a crollare su se stessa.

Si conclude il Tempo di Pasqua e si apre la seconda parte del Tempo Ordinario.

Buona Pentecoste.

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