Ascensione del Signore

da | Giu 2, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Solennità

p. Giorgio Bontempi c.m.

Atti 1,1 – 11

Dal Salmo 46

Efesini 1,17 – 23

Matteo 28,16 – 20

Lectio

La liturgia della Parola di questa solennità, pone in risalto la centralità della figura del Cristo che, dopo la risurrezione, torna alla gloria del Padre. Il risorto è la stessa persona che è stata crocifissa. Ora il risorto invia in missione la comunità cristiana. Questa missione consiste nell’evangelizzazione del mondo all’ora conosciuto.

La chiesa però dovrà sempre ricordare che, per compiere la missione affidatale dal suo Signore, sarà sempre protetta dallo Spirito Santo: il vero protagonista dell’evangelizzazione.

Meditatio

È importante non cadere nell’errore di coloro che, in questa solennità, si fermano a immaginare il Signore che sale al cielo come un palloncino sfuggito di mano ad un bambino e che poi scompare nel cielo.

L’ascensione ricorda che il cristiano non deve cercare il corpo del Risorto. Il Cristo è presente in modo diverso, ma sempre in modo reale in mezzo a noi.

Egli è presente nei fratelli, in special modo nei poveri e nei bisognosi. Tale riconoscimento permette ai cristiani di celebrare l’Eucaristia dove, con parole e gesti, ribadiscono tale presenza. Ecco perché coloro che sono razzisti, che pongono lo Stato sulla persona, che disprezzano i fratelli, non possono celebrare l’Eucaristia, perché contraddicono, con la loro vita, ciò che vorrebbero celebrare, perché la liturgia non è mai staccata dalla vita, ma la esprime, i riti non sono convenzionali, ma implicano un modo di vivere nella Chiesa e nella società.

Buona domenica

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