Giovedì santo

da | Apr 21, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Giovedì santo celebrazione della Coena Domini.
di P. Giorgio Bontempi (CM)

La celebrazione eucaristica della Cena del Signore, da inizio al Triduo Pasquale, perché dev’essere compresa come una specie di primi vespri del Venerdì santo. Infatti la celebrazione dell’eucaristia è la Pasqua del Signore ma, quando si usa il termine Pasqua è bene sapere che significa: Cristo morto, sepolto e risuscitato. Ecco le scansioni del Triduo santo: Cristo morto (Giovedì sera, Venerdì), sepolto (Sabato), risuscitato (Veglia pasquale).

Nel rito romano è posta al centro della celebrazione la lavanda dei piedi, a sottolineare che, chiunque desideri celebrare l’eucaristia, deve riflettere se prima ha servito i fratelli, specialmente i più bisognosi, altrimenti non si può celebrare l’eucaristia. Infatti Cristo, con il gesto della lavanda dei piedi, ha insegnato agli apostoli che, nella chiesa, il più importante è colui che si annulla (come lo schiavo) per servire Lui, negli ultimi (gli apostoli – essendo pescatori e pubblicani e abitando in Galilea – erano annoverati tra gli ultimi, tra lo scarto d’Israele. Ecco perché Pietro ha un moto improvviso di scandalo verso il gesto di Gesù che intendeva lavargli i piedi!

I cristiani dovrebbero, il Giovedì santo, porre in atto un gesto che producesse un analogo risultato di quello di Gesù, allora recupereremo il vero significato della lavanda dei piedi.

In rito ambrosiano la lavanda dei piedi e un gesto opzionale, che viene posto – o all’inizio, o al termine della celebrazione. Il centro della Messa in coena Donini è il Tradimento di Giuda.
Gesù tradito: Giuda non pensava di tradire il Figlio di Dio, ma di consegnare il maestro alle autorità, che gli avrebbero comminato la giusta pena, i quaranta colpi, meno uno, per poi liberarlo perché potesse rientrare tra i suoi con la testa a posto. Quando Giuda si è reso conto di essere stato usato, si dispera e di impicca.

Giuda è la figura di coloro che passano, di fronte alle persone che ragionano con schemi fissi o per sentito dire, come un uomo di buon senso, una persona che non rischia, uno prudente, ma sempre dalla parte del più forte. Quanti falsi prudenti, quanti falsi bravi ci sono in giro, persone dalla doppia faccia, molto ossequiose verso coloro che sono al potere (noi diremmo, nell’ambiente ecclesiastico: devote e prudenti), quanto scaltre con i poveri, con coloro che non hanno voce per usarli per i loro piaceri. Da queste persone Gesù è ancora tradito!!
Gesù è tradito anche da coloro che tentano di tornare ad una liturgia muta e ritualistica. Se la liturgia non parla tace la Chiesa, tace la carità e, all’ombra del ritualismo si può perpetrare ogni sopruso ed ogni crimine (es. quello che hanno compiuto i tre mostri nati nel secolo scorso: comunismo, fascismo e nazismo), il cristiano dev’essere vigile e non farsi imbrogliare da mercenari che si vestono da pecore, ma sono lupi rapaci, come esempio porto una pubblicazione che purtroppo è stata recensita con favore dalla nostra rivista Informazione Vincenziana, aprile 211
(Bux N., Andare a Messa senza perdere la fede). Su questa pubblicazione scriverò, quanto prima un commento che apparirà su Famvin.org.

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

VinFlix

VFO