Prima domenica di Quaresima A
(Domenica della tentazione)
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Genesi 2,7 – 9; 3,1 – 7
Dal Salmo 50
Romani 5,12 – 19
Matteo 4,1 – 11
Lectio
Il racconto delle tentazioni di Gesù, si associa al brano della lettera ai Romani, la tesi è la seguente: Gesù di Nazareth, il Figlio amato, il Messia atteso, colui che vive per obbedire alla volontà del Padre, con cui forma un solo essere, resiste al male e lo vince. Questi infatti tenta di distoglierlo dalla sua missione: far conoscere il vero volto di Dio, quello di Padre, per rendere cosciente il popolo d’Israele e l’intera umanità di essere oggetto dell’amore gratuito di Dio, a costo della propria vita.
In opposizione alla figura di Gesù c’è il racconto della colpa dei progenitori. Ora la Genesi, come tutto il Pentateuco (= i primi cinque libri della Bibbia), è un Libro teologico, cioè un libro che non ci narra fatti avvenuti, ma che vuol dare una risposta ai problemi vitali dell’uomo quali: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perché esiste il male? Il Genesi risponde: l’uomo e la creazione sono opera di Dio, non ci dice come Dio ha creato il mondo e l’uomo, ma che Dio è l’autore di quanto è sotto i nostri occhi. Inoltre attesta che l’uomo compie il male, ne rimane soggiogato perché essere limitato. Tutto questo la Bibbia lo espone con il linguaggio del Medio Oriente Antico, servendosi anche di leggende di uso comune in quella cultura, come quella del paradiso terrestre e dell’angelo impazzito, mutuate nel mondo assiro babilonese.
Il brano proposto alla nostra riflessione intende focalizzare l’uomo che imposta la vita lontano dalla volontà di Dio e per questo è destinato al fallimento con conseguenze disastrose per lui e per gli altri.
Meditatio
La Quaresima (quaranta giorni) è nata come “preparazione” al Triduo Pasquale. Il numero quaranta ricorda i quarant’anni che il popolo d’Israele visse nel deserto e i quaranta giorni citati nel vangelo.
Quindi la quaresima ci ricorda il cammino quotidiano che il cristiano intraprende al seguito del suo Signore.
La domanda che la santa quaresima ci pone è: «quando il dolore bussa alla tua porta, lo accogli dalle mani di Dio? Oppure ti ribelli contestando Dio, che non doveva permettersi di colpire un cristiano praticante, che opera la carità, una persona onesta e operosa come te?».
Quando la vera quaresima bussa alla nostra porta, quella liturgica è solo un segno, che ogni anno ci ricorda come dobbiamo vivere quella vera, quando giunge senza preavviso, noi dobbiamo cercare di assumere il comportamento di Cristo nella sua passione.
Le tentazioni sono quelle che ci portano ad attribuirci il merito del bene che compiamo, mentre l’autore è lo Spirito Santo.
Le tentazioni sono quelle di ritenerci indispensabili in un servizio, pensando che solo noi possiamo lavorare in modo competente.
Le tentazioni sono quelle di voler apparire competenti in tutto, quando il vangelo ci pone in guardia dal sedersi ai primi posti….
In quaresima siamo vigilanti su noi stessi, questa è la vera umiltà.
Buon cammino Quaresimale.
Buona domenica
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