Quinta domenica del Tempo Ordinario A
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Isaia 58,7 – 10
Salmo 111
1Corinzi 2,1 – 5
Matteo 5,13 – 16
Lectio
Nel vangelo, quando è scritto Gesù disse ai suoi discepoli, nel nostro linguaggio dobbiamo intendere Gesù disse alla Chiesa, a ogni cristiano.
Quindi ogni cristiano dev’essere luce e sale. Che cosa significa? La risposta la troviamo in Isaia 58,7 – 10, il testo proposto come prima lettura di questa domenica: condividere il pane con l’affamato, la casa con chi ne è privo, le vesti con chi è nudo; essere paladini della giustizia in favore degli oppressi.
Soltanto a queste condizioni i cristiani sono sale e luce per i fratelli.
Questo tema, in un certo qual modo, è svolto anche da Paolo nella seconda lettura: l’apostolo è luce e sale, perché non annuncia se stesso, ma il vangelo in cui il Cristo risorto è al centro.
Meditatio
Dopo gli scandali provocati da una parte del clero e non ancora venuti tutti alla luce, perché sopravvivono tutt’oggi tentativi di copertura che, prima o poi, verranno inesorabilmente alla luce, ci potremmo chiedere: come può ancora la Chiesa essere sale e luce?
Se la Chiesa fosse un’associazione, un partito politico ecc…la domanda sarebbe legittima, ma la Chiesa non è tutto questo, è la sposa di Cristo, fondata su di lui, sulla roccia, condotta nella storia dalla Spirito Santo, per questo nulla è nessuno la faranno naufragare.
Questo però non esime ogni cristiano dall’essere luce e sale, cioè offrire agli altri un esempio evangelico di carità.
Che cosa significa? Significa che, per il cristiano essere luce e sale vuol dire interessarsi fattivamente dei poveri, per la loro promozione umana e cristiana. Significa, non esimersi da prendere le difese di coloro che sono angariati, calpestati, sessualmente usati, affinché l’ingiustizia, la malvagità, la menzogna siano smascherate e sconfitte.
Al contrario, i cristiani che permettono, con il loro consenso, a formazioni politiche o a partiti, di angariare i poveri, di sfruttarli, di allontanarli e non provvedono alla loro promozione umana, oppure – anche in nome di una falsa carità – si adoperano per coprire coloro che hanno dato scandalo o che hanno abusato di persone povere e indifese, con inganno e malvagità, tali cristiani rinnegano il loro battesimo, anche se ogni giorno celebrano l’eucaristia e la liturgia delle ore. Questi hanno rinnegato il battesimo perché, ciò che a loro interessa veramente è riuscire a mantenere alta, nei confronti degli altri la loro fama, costruita con l’inganno e la menzogna. Ma il vangelo ci ammonisce, quando afferma, che la luce posta sotto il moggio o il sale che perde il sapore non servono più a nessuno e si gettano via come cose inutile.
Auguriamoci di essere ogni giorno luce e sale!
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