Quinta domenica del Tempo Ordinario A

da | Feb 5, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Quinta domenica del Tempo Ordinario A

Di p. Giorgio Bontempi c.m.

Isaia 58,7 – 10

Salmo 111

1Corinzi 2,1 – 5

Matteo 5,13 – 16
Lectio

Nel vangelo, quando è scritto Gesù disse ai suoi discepoli, nel nostro linguaggio dobbiamo intendere Gesù disse alla Chiesa, a ogni cristiano.

Quindi ogni cristiano dev’essere luce e sale. Che cosa significa? La risposta la troviamo in Isaia 58,7 – 10, il testo proposto come prima lettura di questa domenica: condividere il pane con l’affamato, la casa con chi ne è privo, le vesti con chi è nudo; essere paladini della giustizia in favore degli oppressi.

Soltanto a queste condizioni i cristiani sono sale e luce per i fratelli.

Questo tema, in un certo qual modo, è svolto anche da Paolo nella seconda lettura: l’apostolo è luce e sale, perché non annuncia se stesso, ma il vangelo in cui il Cristo risorto è al centro.
Meditatio

Dopo gli scandali provocati da una parte del clero e non ancora venuti tutti alla luce, perché sopravvivono tutt’oggi tentativi di copertura che, prima o poi, verranno inesorabilmente alla luce, ci potremmo chiedere: come può ancora la Chiesa essere sale e luce?

Se la Chiesa fosse un’associazione, un partito politico ecc…la domanda sarebbe legittima, ma la Chiesa non è tutto questo, è la sposa di Cristo, fondata su di lui, sulla roccia, condotta nella storia dalla Spirito Santo, per questo nulla è nessuno la faranno naufragare.

Questo però non esime ogni cristiano dall’essere luce e sale, cioè offrire agli altri un esempio evangelico di carità.

Che cosa significa? Significa che, per il cristiano essere luce e sale vuol dire interessarsi fattivamente dei poveri, per la loro promozione umana e cristiana. Significa, non esimersi da prendere le difese di coloro che sono angariati, calpestati, sessualmente usati, affinché l’ingiustizia, la malvagità, la menzogna siano smascherate e sconfitte.

Al contrario, i cristiani che permettono, con il loro consenso, a formazioni politiche o a partiti, di angariare i poveri, di sfruttarli, di allontanarli e non provvedono alla loro promozione umana, oppure – anche in nome di una falsa carità – si adoperano per coprire coloro che hanno dato scandalo o che hanno abusato di persone povere e indifese, con inganno e malvagità, tali cristiani rinnegano il loro battesimo, anche se ogni giorno celebrano l’eucaristia e la liturgia delle ore. Questi hanno rinnegato il battesimo perché, ciò che a loro interessa veramente è riuscire a mantenere alta, nei confronti degli altri la loro fama, costruita con l’inganno e la menzogna. Ma il vangelo ci ammonisce, quando afferma, che la luce posta sotto il moggio o il sale che perde il sapore non servono più a nessuno e si gettano via come cose inutile.

Auguriamoci di essere ogni giorno luce e sale!

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