Seconda domenica dopo Natale (anno A)

da | Gen 1, 2011 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

II domenica dopo Natale A

p. Giorgio Bontempi c.m.

Siracide 24,1 – 4.12 – 16

Salmo 147

Efesini 1,3 – 6.15 – 18

Giovanni 1,1 – 18

Lectio

La liturgia di questa seconda domenica dopo il Natale, ci ripropone la pericope evangelica, che è stata proclamata nella celebrazione natalizia del giorno.

Il prologo del vangelo di Giovanni pone al centro dell’universo il Signore Gesù: tutto si ricapitola in Cristo! Eppure ci sono state persone che non l’hanno accolto, sappiamo che sono e perché si sono comportati così. Cerchiamo di non imitarli: questa è la vera sapienza, saper vivere alla luce del vangelo e renderci conto che il Padre ci ha costituiti figli amati, per opera del Figlio, l’amato, colui che dobbiamo ascoltare e seguire se intendiamo essere persone felici, nonostante le difficoltà della vita di ogni giorno.

Meditatio

Porre Cristo al centro della propria esistenza: lo desideriamo, lo affermiamo, lo chiediamo nella preghiera, lo ascoltiamo nelle omelie ed in altre occasioni: catechesi, sacramento della penitenza, ecc…

Porre il Cristo al centro della propria vita non significa rifiutarsi di amare, di rapportarsi alle cose materiali: insomma di vivere da persone umane, per trasformarsi in persone spirituali!! Questa era una versione distorta del rapporto con Dio, che era molto presente prima del Concilio Vaticano II° e che si fa fatica ad eliminare. Si tratta di quella spiritualità che tendeva ad annullare la persona, la sua femminilità o mascolinità, in favore di un dio geloso, un dio puro spirito, un dio che aveva “schifo” delle cose materiali.

Non si rammentava invece che il vero Dio aveva preso un corpo, aveva vissuto per trent’anni una vita da persona qualunque: la carne è il cardine della Salvezza!!

Ricordo una signora che mi chiese se, amando profondamente suo marito, non togliesse Dio dal primo posto. Le risposi che Dio, da quando è sposa, la chiama insieme al suo sposo, perché i due sono diventati una carne sola cioè un solo cuore: Dio chiama la coppia, non il singolo. La resi molto felice!

Porre Cristo al centro della propria vita significa amare le persone ed usare i beni materiali nello spirito del vangelo, cioè da persone libere.

Buona domenica.

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