XXXIV Domenica del Tempo Ordinario C
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo
Solennità
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
2 Samuele 5, 1 – 3
Dal Salmo 121
Colossesi 1, 12 – 20
Luca 23, 35 – 45
Lectio
La figura del re Davide è stata vista, nel popolo ebraico, come un antesignano del messia veniente. Inoltre il sovrano era ritenuto l’intermediario per eccellenza tra Dio e il popolo.
Davide è il primo grande re d’Israele, colui che è riuscito ad unificare le due regioni in cui era diviso il popolo: Israele (nord) e Giuda (sud). Egli ha unificato il nord ed il sud con capitale Gerusalemme. Sotto il regno di Davide e poi ancora sotto il regno del figlio di questi Salomone, Israele visse il periodo migliore della sua storia.
Gesù di Nazareth supera il re Davide: egli è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, non tra Dio ed Israele, ma tra Dio e gli uomini. Per far conoscere il vero volto del Dio d’Israele: il Padre, si offre vittima per mano di coloro che intendevano, con la sua crocifissione rendere gloria a Dio.
Ma proprio dalla croce Gesù esprime la sua più alta regalità! Si regna servendo!
Infine il vangelo, in costante polemica con il giudaismo, nota come “gli ultimi” nella figura del malfattore riconoscono in Gesù il messia, mentre “i primi” lo rifiutano.
Meditatio
Questa solennità pone termine a l’Anno liturgico 2009 – 2010. Proviamo a tracciare un bilancio: come abbiamo vissuto le diverse scansioni: Avvento – Natale – Tempo Ordinario – Quaresima – Tempo pasquale – Tempo Ordinario? È stato un altro anno trascorso, oppure abbiamo cercato di seguire intelligentemente il cammino dell’anno liturgico?
In Avvento siamo riusciti ad accogliere il Signore ogni giorno nel prossimo, specialmente nei poveri? Oppure abbiamo atteso il solito natale e abbiamo contribuito all’ascesa politico sociale di coloro che non voglion0 vedere i poveri?
Durante la santa quaresima, abbiamo continuato a giocare a fare i digiuni: non mangiare sfrutta o altro, ma non abbiamo fatto il vero digiuno: aver il coraggio di prendere le proprie responsabilità, digiunare dal si è sempre fatto così…dalla preghiera abitudinaria…dalla pigrizia nello studio della Parola di Dio e dell’aggiornamento, per meglio servire la Chiesa ecc…?
Nel tempo pasquale ci siamo convinti che il Risorto s’incontra nel prossimo: questo è il motivo per cui dobbiamo cercare di far star bene gli altri, questo però non vuol dire tacere quando qualcosa non va’.
L’incontro con il Risorto da’ senso alla celebrazione della liturgia, perché è in essa che la comunità, con parole e gesti, testimonia la propria fede nella risurrezione. Come ho vissuto le celebrazione liturgiche, come cose da fare, obblighi da assolvere?
Sono convinto, perché ho incontrato il Risorto, che la vita non è tolta ma trasformata? Che andrò in paradiso, non a causa delle buone opere, ma per l’amore gratuito del Padre?
Tutto questo avremmo dovuto viverlo nell’anno liturgico che oggi si chiude, durante la ferialità della vita (= Tempo Ordinario).
Questo è il modo per fare regnare il Signore Gesù nell’universo.
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