Prima domenica di Avvento A
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Isaia 2, 1 – 5
Dal Salmo 121
Romani 13, 11 – 14
Matteo 24, 37 – 44
Introduzione
L’avvento non è la preparazione alla solennità del Natale del Signore, ma – ogni anno – come le altre scansioni dell’anno liturgico, ritorna per ricordarci che il Signore viene, ogni giorno, nelle persone che avviciniamo: in che misura lo accogliamo?
Lectio
La prima generazione cristiana, lo ricordo ancora una volta, era convinta che il ritorno del Signore per il giudizio universale, avvenisse in capo alla loro generazione. Infatti la pericope evangelica di questa prima domenica d’avvento esprime questo concetto, usando quella che fu la situazione più drammatica nella storia del popolo ebraico ai tempi di Gesù: la distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C., per opera delle legioni romane, al termine di un lungo contenzioso chiamato guerra giudaica.
L’autore del vangelo di Luca richiama alla vigilanza la sua comunità: il Signore viene nei momenti e nelle situazioni che noi non ci aspetteremmo: nel silenzio della vita quotidiana.
Lo stesso tema è svolto anche dalla seconda lettura – il brano tratto dalla lettera ai Romani, che è uno degli scritti paolini vergati dalla mano dell’Apostolo -, questa, invita i cristiani di Roma a vivere secondo il battesimo ricevuto e non alla maniera dei pagani. La vita nella luce è quella improntata al vangelo, il contrario è vivere nella tenebra.
Infine il tema della vigilanza è trattato anche nella prima lettura, in cui il profeta Isaia, parla del giorno glorioso della venuta del Messia. In quel giorno Gerusalemme ed il popolo d’Israele saranno al centro delle attenzioni di tutti i popoli. Il Messia instaurerà un pace universale e tutti i popoli si uniranno a Israele ed onoreranno il vero Dio: il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Meditatio
Quando ero bambino e poi adolescente, in Avvento andavo in crisi, perché c’insegnavano che bisognava prepararci al Natale. In quel giorno veniva Gesù. Ma Gesù non è mai venuto e i natali si sono susseguiti negli anni…..
La mia fortuna è stata quella di aver potuto seguire i corsi di teologia al Collegio Alberoni di Piacenza, dove insegnavano professori di chiara fama. Questi mi hanno condotto lungo un cammino in cui ho potuto conoscere il vero volto di Dio, il metodo per comprendere le sacre scritture e la teologia di san Tommaso d’Aquino. Un grazie a tutti costoro, ma particolarmente al p. Giuseppe Toscani c.m.; al p. Giuseppe Testa c.m. e a don Antonio Balletto, attualmente in paradiso.
Grazie ai miei insegnanti oggi posso capire che l’avvento non è la preparazione al Natale, ma ogni anno si ripropone perricordare ai cristiani che il Signore viene ogni giorno nel silenzio della vita quotidiana, attraverso il volto delle persone e negli avvenimenti comuni.
Oggi si è più sensibili di ieri all’attenzione agli altri, alle diversità, ma il male, che alberga nel cuore dell’uomo, finché questi vive sulla terra, perché limitato, è sempre in agguato, per creare divisione.
Quando parlo del male mi riferisco ai difetti, ai limiti umani, alle tare, che albergano nel cuore delle persone. È da queste situazioni che dobbiamo stare in guardia. Non cerchiamo il male al di fuori di noi ma, come afferma il vangelo, dentro di noi. Una volta ammesso di essere limitati, accettiamoci così. È l’atteggiamento del pubblicano al tempio, atteggiamento gradito a Dio.
Vigilare significa essere attenti a non cadere nelle mistificazioni religiose: sono quegli atteggiamenti farisaici che all’esterno appaiono sotto l’immagine del cattolico praticante, obbediente al Papa, difensore dei crocefissi nelle aule scolastiche ecc…, ma all’interno, come afferma il vangelo, pieni di falsità. Infatti si tratta di quei cattolici che appoggiano coloro che discriminano i poveri, che li vorrebbero espellere, senza provvedere a condurre una politica internazionale per la promozione del terzo mondo.
Ecco il Signore viene: i cosiddetti “vicini” lo rifiutano, perché adorano il dio delle loro certezze ed i cosiddetti “lontani” lo accolgono. Accadde così anche nella prima venuta del Signore. L’avvento ogni anno ci ricorda di non compiere l’errore commesso, al tempo di Cristo, da scribi, farisei, sacerdoti del tempio di Gerusalemme e dottori della Legge.
Buon avvento!
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