XXIV Domenica del Tempo Ordinario C
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Esodo 32,7 – 11.13 – 14
Dal Salmo 50
1Timoteo 1,12 – 17
Luca 15,1 – 32
Lectio
Mosè è l’intermediario tra il popolo e Dio, riuscendo a stornare la collera divina, per il peccato d’idolatria commesso dagli israeliti: si tratta del peccato più grave.
Mosè era figura del grande intermediario tra il Padre e l’umanità: Gesù Cristo.
Egli intende far conoscere all’umanità il vero volto di Dio: Egli è Padre per gli uomini.
La pericope di Luca – scelta per la liturgia della Parola di questa domenica – mostra questo volto di Dio tramite le parabole della Pecorella smarrita,della dracma perduta e ritrovata e del figliol prodigo.
L’atteggiamento del Padre dev’essere anche quello della Chiesa e del cristiano verso i fratelli che sbagliano.
Meditatio
Il perdono: non è facile attuarlo, specialmente verso le persone che ci hanno fatto soffrire.
Allora perdonare è impossibile? Per noi sì, ma nulla è impossibile a Dio. Dunque per giungere la perdono verso il fratello che ha sbagliato dobbiamo rivolgerci al Signore.
Infatti dobbiamo assumere l’atteggiamento del pubblicano di cui parla il vangelo: ammettere che non riusciamo a perdonare e quindi siamo in errore perché limitati. In seguito chiedere al Signore la grazia del perdono ed Egli ce la concederà. Naturalmente è necessario saper attendere i tempi di Dio che non sono i nostri.
Buona domenica.
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