XXIII Domenica del Tempo Ordinario C
Di p. Giorgio Bontempi c.m.
Sapienza 9,13 – 18
Salmo 89
Filemone 9b – 10.12 – 17
Luca 14,25 – 33
Lectio e Meditatio
La pericope evangelica odierna pone l’accento sul rapporto che il cristiano
deve avere con le persone e le cose: tutto dev’essere improntato alla logica
evangelica del servizio ai fratelli secondo la volontà del Padre. Allora non
ci sarà persona o cosa che potrà recare danno al cristiano. Ma tutto
concorrerà al bene, come scrive san Paolo. Questa è l’interpretazione giusta
del “lasciare” per il Regno.
La stessa logica è riportata nella seconda lettura, quando l’autore invita
un padrone cristiano a riaccogliere lo schiavo che era fuggito:
riaccoglierlo come un fratello: un cristiano non può avere uno schiavo,
perché – dopo il battesimo tutti sono fratelli in Cristo. Questo è il volere
del Padre. Tale volontà è sempre a nostro vantaggio, perché Egli – Dio – è
genitore e quindi ci ama di amore paterno in modo perfetto e noi non siamo
in grado, perché limitati, di comprenderne sempre il significato. Ma, se
abbiamo scoperto il volto del Padre, è naturale fidarsi di Lui.
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