Rinnovazione dei voti delle Figlie della Carità

da | Mar 25, 2010 | Formazione vincenziana, Notizie sulla Famiglia Vincenziana, Spiritualita' vincenziana | 0 commenti

fdc-international-121x150In occasione della ricorrenza della Rinnovazione dei Voti delle Figlie della Carità, pubblichiamo una breve storia sulla loro nascita e sullo sviluppo sviluppo successivo.

Gli Inizi

Vincenzo de Paoli… colpito dalla povertà e dalla sofferenza del suo tempo

Attento a seguire passo passo la Provvidenza e docile all’azione dello Spirito, Vincenzo de Paoli (1581-1660) scoprì la miseria materiale e spirituale del suo tempo e consacrò la vita al servizio e all’evangelizzazione dei Poveri* che chiamava «nostri Signori e Padroni», tale modo di pensare divenne in seguito il carisma delle Figlie della Carità.

Dalle Dame della Carità… a Margherita Naseau

Vincenzo per soccorrere i poveri chiese aiuto ad alcune signore della borghesia e ad alcune dame della nobiltà. Rapidamente si rese conto che la carità aveva bisogno di essere organizzata. Nel dicembre 1617 a Chatillon, fondò la Confraternita delle Dame della Carità. Le dame compivano un grande lavoro, ma i poveri erano talmente numerosi che fu necessario trovare altre persone per aiutarle.

Si presentò, in seguito, Margherita Naseau (1594-1633), una donna di campagna, per svolgere le mansioni più umili che le dame delle confraternite non potevano assicurare. Con amore veramente evangelico, divenne la serva dei più abbandonati. Il suo esempio fu comunicativo… Così nacque, impercettibilmente, come tutte le opere di Dio, la Compagnia delle Figlie della Carità. Margherita morì di peste dopo aver ceduto il suo letto ad un’appestata.

Luisa de Marillac e le prime Suore

Vincenzo affidò a Luisa de Marillac, sua collaboratrice, le prime Sorelle che servivano nelle varie confraternite. Il 29 novembre 1633, le prime Figlie della Carità si riunirono attorno a Luisa per vivere, sotto la sua direzione, il loro ideale in comunità fraterna.

Sviluppo

Voti semplici, vita semplice…

Le Figlie della Carità per potersi muovere liberamente per le strade e negli ospedali, dovevano avere:

* per monastero, la casa dei malati

* per cella, una camera d’affitto

* per cappella, la chiesa parrocchiale

* per chiostro, le vie della città

* per clausura, l’ubbidienza

* per grata, il timor di Dio

* per velo, la santa modestia.
Erano consacrate a Dio con voti semplici, annuali…

Le Figlie della Carità andavano per le vie della città ad occuparsi dei poveri ed ad assistere i malati nelle loro case. Più tardi, andarono a curare i malati negli ospedali, si occuparono dell’educazione delle bambine, dei trovatelli. Servirono infine i galeotti, le persone anziane e i malati di mente.

Una comunità che divenne ben presto internazionale.

Lo spirito missionario degli inizi le spinse ben presto ad andare più lontano. Si stabilirono in Polonia, prima tappa di una comunità internazionale, alla ricerca dei più bisognosi dell’amore di Dio.

Oggi come ieri, nessuna forma di carità cristiana è estranea alle Figlie della Carità. Le incontrerete nei luoghi in cui ci sono urgenze sociali: negli ospedali, negli orfanotrofi, nelle scuole, nell’assistenza diurna ai senzatetto, o accanto a persone che soffrono dipendenze o handicap, dovunque ci sia un bisogno, una povertà, e dove possono portare aiuto o sostegno.

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