Quando la carità muove l'intelligenza professionale

da | Mar 9, 2010 | Informazione vincenziana, Notizie sulla Famiglia Vincenziana, Volontariato | 0 commenti

marchiossvpIl dott. Piero Reinerio, Consigliere Delegato e Direttore Creativo dell’Agenzia Armando Testa di Torino, rivela in una intervista, la sua singolare filosofia professionale: la carità. Imparata dall’esperienza nei gruppi della “San Vincenzo”.

a cura di Maria Ido Cisloghi FdC

(Tratto dal numero di febbraio del mensile “Informazione Vincenziana – Rivista dei Vincenziani d’Italia”)

Non ha bisogno di presentazione l’Agenzia Armando Testa di Torino. Molti spot pubblicitari che appaiono in TV, sono riconducibili alla fantasia e professionalità dei suoi dipendenti. Non sempre uno spot risulta gradevole al primo colpo, anche se si presenta efficace, eppure, quelli dell’Armando Testa riescono anche a farci pensare, oltre che sorridere. Chi non ha in mente i pupazzi Caballero e Carmencita della Lavazza? E chi non è rimasto pensieroso guardando il bambino che chiede ad un amico più fortunato: “Mi presti la tua famiglia? La mia è un po’ in difficoltà”, mentre parlano dell’affidamento in modo più rispettoso degli adulti?! In una conversazione con l’Autore di questo manifesto, il dotto Piero Reinerio, si è scoperta la sua filosofia: la carità. Per questo cerca sempre di trattare i problemi con delicatezza, senza mettere il dito sulla piaga, sulle cause, ma proponendo una soluzione che sia rispettosa per tutti. Come ben dimostra il manifesto sopra citato. Al dottor Reinerio – che è stato membro della Società di San Vincenzo e che continua a collaborare come comunicatore – abbiamo rivolto qualche domanda indagatrice.

Dott. Reinerio, quando deve realizzare uno spot cosa si prefigge?

Prima di tutto cerco di convincere me stesso sulla validità del prodotto e del servizio da pubblicizzare e poi cerco di convincere il consumatore potenziale all’acquisto. Per farlo tengo ben presente che in televisione nel corso di un anno ci sono oltre un milione e mezzo di telecomunicati che si contendono l’attenzione dei telespettatori. Per convincere occorre aprire un dialogo e il dialogo non si apre con l’imposizione ma con l’umanità e la simpatia che favoriscono l’ascolto.

Quali sono i criteri che guidano il suo lavoro?

Alla base c’è la curiosità, il desiderio di sapere tutto sul prodotto o sul servizio da comunicare e sapere il possibile sul target al quale comunicarlo. Comunicare un prodotto o un servizio vuoI dire informare sulla sua esistenza, sui suoi contenuti e sui suoi benefici e vantaggi. Farlo in 30″ o meno, vuoI dire limare il superfluo per far emergere l’essenziale che interessa al consumatore. Non ci sono regole fisse, dipende dal tipo di prodotto e di ‘consumatore. Oggi esistono sistemi di ricerca sempre più sofisticati che aiutano a capirne a fondo le attese anche in termini di comunicazione e rispondere nel modo più chiaro, distintivo, credibile e convincente. Il consumatore è sempre più preparato a destreggiarsi tra le migliaia di voci che lo invitano a fare delle scelte, sta a noi pubblicitari conquistarne la fiducia argomentando i vantaggi dei prodotti in modo simpaticamente coinvolgente e credibile.

La sua amicizia col Dott. de Barberis – uno dei fondatori dell’Agenzia Armando Testa e membro attivissimo della San Vincenzo – cosa le ha comunicato?

Il valore che si costruisce nel tempo mescolando una miscela di serietà, professionalità, impegno, sensibilità umana, vicinanza, rispetto, ascolto e continua ricerca della soddisfazione del cliente attraverso la soddisfazione del consumatore. Il tutto condito dalla forza di una grande Fede cristiana.

Lei è un tifoso appassionato della “signora di Torino”, la Juventus, e, per motivi di lavoro, è venuto a contatto con i giocatori. È davvero troppo importante la pubblicità per queste persone, o c’è dell’altro?

Spesso c’è ben altro e io ho avuto il piacere di constatarlo di persona attraverso la collaborazione volontaria gratuita a favore di iniziative di tipo sociale, come quella di “Via il gradino” con Fabio Cannavaro per la Consulta per le persone in difficoltà o “Fatemi studiare, conviene a tutti” con Gianluca Pessotto, per la campagna nazionale della San Vincenzo. Visti da vicino si scopre quanta umanità, umiltà e sensibilità si nasconde nelle fibre di questi campioni del mondo.

Sappiamo che sta lavorando ad un poster per l’Anno Vincenziano 2010. Non vogliamo anticipazioni, ma ci piacerebbe sapere il suo rapporto con la “realtà vincenziana”.

È un rapporto di stima e ammirazione per la dedizione nell’affrontare le problematiche sociali più difficili con la forza dell’unione cementata dalla Fede e dall’amore per il prossimo. L’aver visto da vicino il sacrificio di confratelli e consorelle basato su un misto di “grinta” e sorriso sereno e rasserenante, e i risultati ottenuti, mi ha confermato l’importanza e il valore di sentirsi utili.

L’intervista termina con una notizia inaspettata che rivela la sua sorprendente umanità.

Sto lavorando per fare entrare Alessandro Del Piero nel carcere a Torino – ci dice-o Come?! E perche? Rispondiamo sorpresi. C’è una detenuta molto tifosa della Juventus e grande ammiratrice di Del Piero che lo vuole incontrare da tempo. Ci riusciremo. Bisogna accontentarla. Sarà contento anche lui, ne sono certo. Grazie, dottor Reinerio. Chi accontenta i poveri fa piacere a Dio.

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