III domenica del Tempo Ordinario (C)

da | Gen 23, 2010 | Liturgia | 0 commenti

III Domenica del Tempo Ordinario anno C

Vivere nella Chiesa

Di p. Giorgio Bontempi c.m.

Ne 8,2 – 4°.5 – 6 .8 – 10

Sal 18

1Cor 12, 12 – 31

Lc 1,1 – 4; 4,14 – 21

Lectio

Il sacerdote Esdra, tornato dall’esilio verso l’anno 444 a.C., ritrova i rotoli del Pentateuco e, tramite una liturgia della Parola, li intronizza di fronte al popolo di Dio.

È la parola che risuona nella Chiesa.

Paolo esprime nella prima lettera ai Corinzi com’è la Chiesa: un corpo ben articolato nelle sue membra, dove ognuna di esse ha un compito per l’utilità comune.

Anche nella sinagoga di Nazareth si riunisce il popolo di Dio, per la liturgia del sabato. L’evangelista pone in luce, come Gesù sia posto al centro, in modo che egli sia il compimento degli insegnamenti contenuti nella legge di Mosè (= Pentateuco) e nella predicazione degli antichi profeti.

Tutto questo significa che Gesù di Nazareth è il Messia atteso ed è colui che realizza la volontà del Dio d’Israele: il Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe.

Meditatio

Nelle celebrazioni liturgiche (Messa, Battesimi, Funerali Matrimoni, ecc…) la proclamazione della Parola (= lettura, salmo e vangelo) è un momento fondamentale per la vita della Chiesa, in quel momento radunata attorno al suo Signore.

Non siamo singole persone che si recano ad “ascoltare” la Messa, ma una comunità che, con parole e gesti, afferma che il Signore è risorto ed è presente in mezzo a loro.

Questo si pone in atto con gli atteggiamenti principali (dell’ascolto = sedendosi e dello stare in piedi al vangelo, indicando di essere persone nuove, nate dal battesimo e poste in atteggiamento orante – come il Cristo – di fronte al Padre.

Siamo Chiesa che celebra e che afferma che la Chiesa è l’insieme dei battezzati, in cui ogni persona ha doni elargiti dal Padre, per il bene della Chiesa.

Non esiste nessuna parte della Chiesa che possa arrogarsi il diritto di essere onnicomprensiva!!!!!

Dico questo perché oggi assistiamo al tentativo da parte dei gruppi dell’integralismo di far fagocitare la Chiesa nei loro stili di vita!!! Questi movimenti integralisti cattolici hanno dimenticato l’insegnamento che Paolo ci offre nella seconda lettura di questa domenica.

I cristiani devono stare attenti a non cadere in questi tranelli, perché nella difficoltà essere fedeli al cammino del Concilio: pensare con la propria testa, seguire il Dio di Gesù Cristo, che ama l’uomo, specialmente i lontani, comprendere, come affermava Paolo VI, che la Chiesa non ha nemici, è facile cadere in cammini che apparentemente offrono certezze, ma che, in pratica allontanano dal vero volto di Dio.

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